Gli infermieri sono al fianco dei ristoratori andando a consumare e ad acquistare cibo da asporto nei locali che durante la prima ondata hanno sostenuto generosamente gli operatori sanitari barricati negli ospedali.
Anche il NurSind Lombardia aderisce all’iniziativa lanciata dal NurSind Pisa.
Durante la prima ondata il mondo della ristorazione è accorso ad aiutare gli infermieri e i medici chiusi negli ospedali a combattere contro un nemico ignoto. Ogni giorno sono state recapitate gratuitamente colazioni, pranzi, cene, pizze. Molti esercenti facevano arrivare in reparto anche la spesa: gli infermieri stremati, al termine del turno non riuscivano neppure ad andare al supermercato.
Nella provincia di Monza e Brianza era stata istituita una vera e propria macchina della solidarietà culinaria: i ristoratori, aiutati da un team di volontari, per tutto il periodo della prima emergenza hanno cucinato gratuitamente a pranzo e a cena in una grande cucina da campo, e hanno fatto recapitare i pasti negli ospedali del territorio e presso le Croci.
Preziosa anche la collaborazione dei negozianti del settore del beauty che hanno regalato quantità industriali di creme per le mani.
“Adesso veniamo noi in vostro aiuto – commenta Donato Cosi, segretario NurSind Lombardia -. Durante la prima emergenza che ci ha trovati tutti impreparati a combattere a mani nude contro un virus sconosciuto, voi non ci avete abbandonato. Vi siamo grati per tutto quello che avete fatto: ogni mattina ci avete dato il buongiorno con cornetti e altre delizie; a pranzo e a cena ci avete fatto trovare pasti caldi e gustosi facendoci sentire la vostra presenza. Adesso tocca a noi: non abbiamo uno stipendio da nababbi, anzi non abbiamo ricevuto neppure i bonus che ci erano stati promessi. Ma vogliamo ricambiare il piacere venendo nei vostri bar a far colazione, e anche se la sera abbassate la saracinesca alle 18 ci troverete per una pizza o un pasto da asporto”.
Il NurSind Lombardia ha già girato l’invito a tutti gli infermieri facendolo diventare virale.