Milano, via Padova: quella “movida” degenerata in disagio sociale

16 Settembre 2020
Lettura 2 min

di Max Rigano – All’inizio sono state le molestie di uomini ubriachi ancora preda dei fumi dell’alcool alle 7.00 del mattino. Poi ci sono stati gli approcci molesti lungo Via Giacosa, arteria laterale di Via Padova a Milano, dove si trova anche il Parco Trotter frequentato da bambini. Infine è arrivato il provvedimento della Prefettura del capoluogo lombardo che il 22 agosto ha chiuso il locale, che aveva ancora il suo nome originario: La Gozadera.
Un luogo di ritrovo in cui tanti ragazzi, soprattutto sudamericani, cercano ristoro e divertimento e soprattutto un po’ di compagnia contro la solitudine. Solo che la consuetudine ad alzare il gomito ha prodotto effetti sgraditi ai vicini di quartiere, famiglie italiane e straniere, costrette a subire il clima prodotto dagli schiamazzi, e dall’esuberanza di molti giovani che alle 6.00 del mattino trovi a ciondolare lungo il perimetro del Parco Trotter di Via Giacosa.


I ragazzi della nettezza urbana qui sono considerati un salvacondotto per evitare l’arrivo dell’ufficio igiene dopo le notti brave.
La tolleranza degli abitanti è ormai decennale, così come la consuetudine alla convivenza e all’integrazione con immigrati di paesi sudamericani ma anche arabi, o del nord europa. Milano è la città di tutti.


Negli ultimi mesi però la pazienza di chi vive tra Via Padova, Piazza Durante e Via Giacosa è tracimata in rabbia sociale. È la paura che ha fatto da detonatore e le prime a ribellarsi sono state proprio le donne sudamericane. Negli scorsi mesi, dopo l’ennesimo stupro, in Via Pasteur, di cui vittima è stata proprio una ragazza sudamericana, “Ni una menos” è diventato lo slogan del quartiere di Nolo, (North of Loreto) proprio contro l’abuso che molti uomini tendono a voler esercitare verso le donne.
È a quel punto che l’autorità è intervenuta.


Lo stesso Comune di Milano ha detto di essere informato, anche grazie a testimonianze video, di comportamenti gravi per cui occorre intervenire.
L’associazionismo locale, tra cui Milano Positiva, ma anche Via Padova Viva, La Città del sole, hanno fatto sentire la propria voce arrivando anche a raccogliere delle firme per chiedere una messa in sicurezza della zona. In un anno infatti, il clima è mutato fortemente. Ai vagiti di inizio legislatura Sala, che sembrava aprire ad un possibile dialogo e a una convivenza civile, con una presenza dello Stato attraverso i vigili di quartiere, ha fatto seguito una progressiva dinamica abbandonica della cittadinanza di Via Padova. E dove non c’è lavoro si creano sacche di marginalità.


“Non è solo una questione di lavoro – dichiara Gianni Zais presidente di Milano Positiva – è un problema anche di mancato esercizio del buon costume di rispettare le leggi. Al Comune di Milano chiediamo di vietare la vendita di alcolici dalle 20.00 in tutti i bar e nei centri commerciali etnici soprattutto quelli che restano aperti fino a notte fonda”.


Il prossimo 25 Settembre l’assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo riceverà l’associazione di Gianni Zais per ascoltare il territorio. Intanto però in Via Giacosa “La Rumba” ha già preso il posto de “La Gozadera”. Da Circolo ricreativo – discoteca, è diventato un Bar ristorante.
In queste ore sta per riaprire. Riprende anche la paura di mandare i propri figli a scuola, o di uscire la mattina presto a portare fuori il cane.
La libertà d’impresa deve essere anche libertà dei cittadini di vivere in sicurezza. I milanesi ci contano.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
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