Si sta indagando su altre centinaia di istanze di reddito di cittadinanza e emergenza ritenute fasulle, pare circa duemila in totale, nell’ambito dell’inchiesta milanese, condotta dalla Guardia di Finanza di Cremona e Novara e coordinata dal pm di Milano Paolo Storari, che ieri ha portato ad un blitz, in particolare nei confronti di un clan romeno, con 16 arresti e ha fatto emergere gia’ circa 10mila domande “falsificate” e una truffa che ammonta a quasi 20 milioni di euro ai danni dello Stato. In particolare, il focus sulle altre richieste “indebite”, riguardanti sempre persone che non avevano i requisiti perche’ in certi casi non hanno mai nemmeno vissuto in Italia, e’ scaturito dal materiale sequestrato durante le perquisizioni di ieri in varie regioni. E che hanno riguardato, in particolare, anche un ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Barletta (Bari), gia’ finito al centro delle indagini perche’ al ‘prezzo’ di 5 euro sarebbero stati attribuiti ai nominativi ‘fantasma’ presentati dei codici fiscali “solo pochi giorni prima che venisse presentata la domanda” per il reddito di cittadinanza. Intanto sono stati fissati per lunedi’ prossimo, davanti al gip Teresa De Pascale, alcuni degli interrogatori di garanzia degli arrestati, tra cui quelli di Oscar Nicoli, milanese, e di Njazi Toshkesi, albanese, soci della Nova Servizi, societa’ con sede legale in centro a Milano e che operava in convenzione sia con il Patronato Sias che con il Caf Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori). Entrambi gli arrestati avrebbero incassato 10 euro per ogni pratica andata “a buon fine”. Sara’ interrogato anche Marin Dumitru, uno dei capi della presunta associazione a delinquere col compito, si legge negli atti, di “procacciatore di identita’”, ossia di procurare nominativi, documenti e codici fiscali da consegnare ai patronati compiacenti per far ottenere le tessere del reddito.
Maxi truffa del reddito di cittadinanza. La base al Nord. Lunedì gli interrogatori
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