Lombardia, no al medico scolastico. E’ scontro in Regione

9 Settembre 2020
Lettura 1 min

“Bocciando la nostra mozione, di fatto la Giunta Fontana lascia soli studenti e personale scolastico dicendo loro che non vuole assegnare presidi sanitari alle scuole per controllare, prevenire e monitorare la situazione. Proprio ora che dobbiamo garantire la massima attenzione affinché le scuole ripartano in sicurezza”.

Lo afferma Paola Bocci, consigliera del Pd in Regione Lombardia, prima firmataria di una mozione respinta dalla maggioranza sul tema della vigilanza sanitaria a scuola. L’atto impegnava la Giunta “a destinare personale sanitario come presidio scolastico Sars-CoV-2 in ogni singola sede di struttura scolastica e nei servizi educativi dell’infanzia della regione, in modo che a interfacciarsi con il Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria delle Ats e a gestire i protocolli sanitari sia personale altamente qualificato, al quale assegnare anche attività di prevenzione ed educazione sanitaria nelle scuole, e a predisporre un piano di vaccinazione antinfluenzale stagionale per tutto il personale scolastico e per tutti gli alunni della Lombardia”.

Bocci stigmatizza “una decisione del centrodestra che va contro se stesso”. Infatti, “nella legge regionale n. 33 del 2009 in materia di sanità, a proposito di medicina scolastica – ricorda l’esponente dem – si dice che le Ats devono assicurare la prevenzione collettiva nelle scuole di ogni ordine e grado soprattutto quando sussistono esigenze di sanità pubblica. E nel 2016 è proprio la Lega, con un ordine del giorno votato all’unanimità dal Consiglio regionale, a chiedere di reintrodurre il medico nelle scuole, impegnando la Giunta ad attivare ‘in via sperimentale un percorso di promozione della salute, istituendo la figura del medico scolastico di primo presidio presso i plessi scolastici dell’area della città metropolitana di Milano’. All’epoca, la risposta scontata delle Asl fu che non c’erano i soldi”.

La consigliera Pd si fa portavoce anche dei timori dei presidi: “Per l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza – evidenzia – dicono a chiare lettere che è necessario ripristinare la figura del medico scolastico e dell’équipe psicopedagogica. Il presidio igienico-sanitario svolgerebbe un’importante funzione diagnostico-preventiva ed è quindi da considerarsi oggi più che mai fondamentale, così come garantire agli studenti, soprattutto più piccoli, vaccinazioni antinfluenzali, accompagnate da una diffusa campagna di sensibilizzazione”. Infine una proposta volta a coprire la questione costi: “Potremmo trovare le risorse per la medicina scolastica nel Mes e nel Recovery Fund, come il Partito democratico sta dicendo da tempo. E Regione Lombardia – conclude Bocci – anziché lamentarsi della mancanza di soldi, potrebbe seguirci in questa direzione”.

(red)

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Colleferro, “Willy morto per sua scelta”. Dopo le frasi choc, ex leghista ritratta e chiede scusa

Prossimo Servizio

M49, Enpa: passare da persecuzione a gestione, ministro Costa manda ispettori in recinto

Ultime notizie su Lombardia

TornaSu

Don't Miss