Lombardia, campione di duromollismo: l’alibi della scienza per ritardare decisioni sul Covid 19

6 Aprile 2020
Lettura 1 min

di Sergio Bianchini – Smentendo se stessi i vertici politici e sanitari lombardi hanno deciso di rendere obbligatoria la mascherina fuori di casa.
Ce n’è voluta. La cosa è fatta dimessamente, sepolta in una ordinanza di migliaia di parole inutili. Le mascherine possono, opportunamente vista la loro carenza, essere anche sostituite da una sciarpa o da un telo fatto in casa.


Quindi le tesi precedenti, l’attendismo con l’alibi della scienza ancora non schierata sono di fatto cestinate. Per fortuna perché l’ovvietà seppure a fatica ha vinto. Ma che fatica.
La politica non deve”seguire la scienza” cioè gli scienziati come diceva fino a ieri Fontana. La politica deve avvalersi anche degli scienziati. Ma deve saper governare le situazioni e imparare dalle esperienze proprie ed altrui.


Una grande ostilità inspiegabile verso la Cina impedisce ancora oggi di imparare dalla loro linea di attacco al virus. Attacco prima tardivo ma poi efficacissimo. Ed anche dopo la massima emergenza sarà utile osservare la gestione della coda epidemica e le eventuali ricadute.

Da anni definisco duromollismo il modo di agire dello stato italiano. Troppo duro e contemporaneamente troppo molle. Vediamo la farsa delle mascherine. Si chiudono tutte le scuole d’Italia ma in Lombardia non ci sono le mascherine. Peggio, per giustificare questa quasi criminale carenza si dice che non servono. “Servono solo per chi è ammalato”, è il ridicolo argomento.

Contemporaneamente chiedono di non dare la mano e tenere le distanze. Ma siamo tutti deficienti?

Oggi ho chiesto la mascherina in farmacia ed hanno detto che le ordinano ma non arrivano. E’ così dovunque. Verificate ed eventualmente avvertitemi del contrario.

Poi sono andato in posta e siccome ho la tosse l’impiegata, ridendo, mi ha detto che dovrei stare a casa. Io ho aperto il dibattito sulla mascherina e tutti erano attenti e mi davano ragione. Ma l’impiegata ha detto che a loro è arrivata una circolare che minimizza e li esime dal portarla.

A quel punto una cliente ha detto che dovrebbe essere obbligatoria per tutti, come in Cina.

Combinazione proprio in quel momento sono entrate due ragazze cinesi eleganti e con la mascherina. Ho chiesto loro dove l’avessero comperata e mi hanno risposto in una farmacia di piazzale Loreto ma 2 mesi fa.

Povera italia, schiava del complesso di inferiorità e della grandeur storica.

Photo by Macau Photo Agency

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