Infermieri in attesa di esito tampone ma obbligati da Regione Lombardia ad andare al lavoro. La denuncia di Nursind

31 Ottobre 2020
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“È da marzo che chiediamo tamponi a tappeto su tutto il personale che lavora negli ospedali. Ma al Pirellone devono avere problemi di udito e la loro sordità, oltre che cecità di fronte alla nostra prima denuncia, ci porta oggi ad avere infermieri in corsia in attesa dell’esito del tampone e che, terminato il turno, vanno a casa in quarantena”.

Donato Cosi, segretario del NurSind Lombardia, boccia la Circolare del 26 ottobre della Direzione Generale del Welfare. La Circolare allarga le maglie della quarantena per gli operatori sanitari asintomatici che venuti a contatto con persone affette da Covid, non devono osservare la quarantena a casa (come avviene per tutti), ma in attesa dell’esito del tampone devono comunque andare al lavoro. La quarantena la devono rispettare solo in orario extra lavorativo.

“È una follia che neppure la mente più malata poteva partorire – incalza Così -. Ma come è possibile in piena emergenza sanitaria, con i contagi schizzati alle stelle, con luoghi di lavoro decimati da persone che sono entrate in contatto con contagiati, obbligare gli infermieri e gli altri operatori sanitari ad andare a curare e salvare vita umane senza sapere se hanno contratto il virus”.

Il NurSind è dall’inizio dell’epidemia che chiede un maggiore controllo della situazione pandemica tra gli operatori sanitari: era il 14 marzo 2020 quando Donato Cosi inviò una lettera al governatore Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera, per sollecitare un immediato intervento di mappatura del contagio anche tra gli operatori sanitari, soprattutto in un momento in cui scarseggiavano i Dpi (dispositivi di protezione individuale) e con una maggiore facilità ad entrare in contatto con il virus.

A marzo Donato Cosi denunciava la scelta del Pirellone di non sottoporre al tampone i medici e gli infermieri per verificare l’eventuale contagio. Già all’epoca gli operatori sanitari sarebbero rimasti a casa solo in caso di sintomatologia Covid o esito positivo del tampone.

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