di Riccardo Rocchesso – Lombardia in maglia nera. E’ la regione con i dati peggiori a livello economico in Italia. Questo almeno secondo la Confcommercio lombarda, che ha commentato i dati dell’Ufficio studi Confcommercio che evidenziano una perdita di 22,6 miliardi di consumi nella regione per il 2020, come riporta un’agenzia di NOVA.
Carlo Massoletti, vicepresidente di Confcommercio Lombardia ha dichiarato: “Si tratta del dato piu’ alto, in valori assoluti, a livello nazionale. La Lombardia, regione produttiva per eccellenza e traino dell’economia nazionale, sta pagando un prezzo tra i piu’ alti all’emergenza sanitaria e al conseguente lockdown; in piu’, settembre e l’autunno si preannunciano molto difficili: per questo bisogna agire subito con misure concrete per aiutare il sistema economico. Il mese di agosto ha visto solo un parziale recupero, e soltanto nelle localita’ di villeggiatura, in particolare su laghi e montagne. Assolutamente insufficiente per parlare di ripresa, sottolinea Confcommercio Lombardia, perche’ si tratta a tutti gli effetti di una “fiammata” agostana, e perche’, al contrario, i centri storici delle grandi citta’, delle citta’ d’arte e dei capoluoghi, a cominciare da Milano, hanno visto la quasi totale mancanza di turisti stranieri, scontando crolli di attivita’ e consumi mai registrati prima”.
“Il settore alberghiero, nelle città lombarde non ha mai visto avviarsi la stagione, registrando cali di fatturato dell’80 per cento, e anche le prospettive per settembre, con prenotazioni intorno al 10 per cento, sono molto preoccupanti.”
“Accanto alla mancanza dei turisti” aggiunge Confcommercio Lombardia “saranno ancora l’assenza dei lavoratori e il perdurare dello smart working nelle imprese a infliggere un altro durissimo colpo a molti operatori gia’ in grave difficolta’”. “Per questo – rileva Carlo Massoletti – sono piu’ che mai urgenti misure per scongiurare un autunno nero sul fronte delle imprese e della perdita di posti di lavoro: a cominciare da fondi a sostegno di turismo e commercio, piu’ contributi a fondo perduto, sgravi fiscali e contributivi a livello locale e nazionale e provvedimenti per una politica di forte rilancio dei consumi”.