Comitato “Noi denunceremo”: Umiliati dai verbali desecretati . Non è il virus che ha ucciso. Non è pandemia, è stata malagestione italiana”

5 Settembre 2020
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La lettura dei verbali desecretati rivela scenari nebulosi, incertezze, prese di posizione incomprensibili, dal no alla ricerca degli asintomatici per arrivare alle mascherine non per tutti. C’è di tutto e di più. Davanti a questi atti, il comitato dei famigliari delle vittime di Bergamo ‘Noi Denunceremo’ annuncia il silenzio stampa sulla pubblicazione dei verbali del Cts, il Comitato tecnico scientifico sull’emergenza Covid, da ieri online sul sito della Protezione civile.

“Ci siamo presi il tempo di leggere ed analizzare tutti i documenti desecretati ieri pomeriggio – affermano in una nota Luca Fusco e Consuelo Locali, rispettivamente presidente e legale del comitato ‘Noi Denunceremo’ – Riteniamo che i contenuti dei documenti emersi, particolarmente quelli che anticipano il lockdown nazionale, denotino che chi ha ammazzato la nostra gente non siano stati ‘il nemico invisibile’ o il ‘virus assassino‘”.

“Ci chiediamo – proseguono – come si possa arrivare alla terza settimana dalla dichiarazione dello Stato di emergenza senza avere una cernita completa dei letti a disposizione negli ospedali, particolarmente nelle terapie intensive. O come si possa aver pensato che non fosse necessario tracciare gli asintomatici. Non siamo stati di fronte ad una pandemia, ma all’ennesimo caso di malagestione italiana. Ci siamo a lungo chiesti perché si sia deciso di tenere degli atti pubblici secretati per cosi tanto tempo. Ora abbiamo una risposta”. “Come rappresentanti dei familiari delle vittime ci sentiamo umiliati ed offesi – concludono Locati e Fusco – Crediamo che quei documenti rappresentino un oltraggio alla decenza ed al pudore. Per questo motivo, non intendiamo rilasciare dichiarazioni alla stampa fino a quando riterremo necessario ritornare a farlo. Il nostro silenzio sarà il silenzio di tutti i familiari delle vittime. Non solo quelle di coronavirus, ma anche di quelle che a causa dell’emergenza hanno dovuto posticipare cure ed operazioni importanti e che, pur potendo sopravvivere, ci hanno lasciato in questi mesi. Migliaia”.

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