La coincidenza. A gennaio meningite e 20mila vaccini tra Brescia e Bergamo. Poi Burioni disse: stop teorie No Vax se una epidemia terrorizzerà popolazione

24 Aprile 2020
Lettura 5 min

di Stefania Piazzo – La cronaca parla da sola. Oggi è la giornata mondiale contro la meningite. E’ una coincidenza incredibile, come è altrettanto sorprendente un’altra sovrapposizione tra il bresciano e la bergamasca, terre flagellate dal Covid 19. Per una beffarda sorte, quelle due stesse province, scommetto che già molti lo hanno rimosso dalla memoria, finirono su tutti i media alla ribalta per quattro casi di meningite che aprirono le danze macabre del 2020.

Furono somministrati almeno 20mila vaccini. Lunghissime code davanti agli ambulatori occuparono la cronaca di giornali e tg. Il corpo iniziò a lavorare con le proprie difese immunitarie per reagire al nuovo ospite.
Un bell’impegno. Peccato che avrebbe dovuto fare i conti, qualche settimana dopo, quello stesso sistema immunitario, con una bestia ben più grande. Congiuntura astrale più infausta non poteva esserci.

Scriveva Bergamonews l’11 gennaio scorso.

“Il momento è delicato, anche per chi nella zona del Basso Sebino gestisce un’attività commerciale. Lo ammette senza troppi giri di parole il sindaco di Sarnico Giorgio Bertazzoli, parlando di “prenotazioni annullate” in alcuni alberghi e bed and breakfast del paese, di ristoranti e negozi “semivuoti” dopo i cinque casi di meningite segnalati tra Villongo, Predore e Castelli Calepio in un mese (quattro riconducibili ad un’infezione da meningocco C).

Il sindaco, in queste ore, ha lanciato un appello invitando la gente a visitare le zone del lago con ritrovata serenità (“non c’è nessuna epidemia in corso” ha dichiarato riprendendo le parole dell’assessore regionale Giulio Gallera) auspicando in un progressivo ritorno alla normalità nonostante il comprensibile disorientamento di tanti cittadini, in questi giorni alle prese con la campagna vaccinale pianificata da Regione e Ats (oltre 14 mila quelli già erogati tra Bergamo e Brescia)“.

Non si sa se sia cronaca di una profezia o presagio.

E poi, ancora. “Qualche problema lo sta riscontrando anche Antonio Agovino, del ristorante ‘L’Approdo’ di Paratico, al confine con Sarnico: “In alcuni giorni abbiamo avuto il cinquanta per cento delle prenotazioni disdette – rivela il ristoratore -. Un altro caso (di meningite, ndr) avrebbe conseguenze drammatiche, ma le autorità sanitarie stanno lavorando con serietà. Sono ottimista e fiducioso che la situazione possa rientrare al più presto”. Se solo avesse immaginato…

Sul Il Post del 13 gennaio invece si legge: “I casi registrati sono stati quattro fra il 2 dicembre 2019 e il 2 gennaio 2020. I primi tre a Villongo, un paese in provincia di Bergamo molto vicino al lago d’Iseo, hanno interessato due ragazze di 19 e 16 anni e un uomo di 36 anni. Il terzo caso, in particolare, si è verificato intorno ai giorni di Natale, cosa che ha generato una certa agitazione nel periodo delle feste.

Gli ultimi due pazienti sono sopravvissuti, mentre la 19enne è morta il 3 dicembre, appena un giorno dopo avere manifestato i primi sintomi. Il quarto caso era stato invece registrato a Predore, una decina di chilometri più a est: una donna di 48 anni è morta il 3 gennaio poche ore dopo essere stata ricoverata all’ospedale di Brescia“.

Villongo, Sarnico, Paratico, Predore, Calepio…

Per giorni sui gruppi di Facebook degli abitanti della zona sono stati pubblicati messaggi sui vaccini, alcuni dei quali piuttosto allarmanti e in alcuni casi infondati. Giorgio Bertazzoli – sindaco di Sarnico, uno dei paesi più grandi della zona – ha pubblicato bollettini quotidiani sul gruppo “Sei di Sarnico se…”, fornendo orari e indicazioni per le sessioni di vaccinazione, e anche l’ATS di Bergamo (Agenzia di Tutela della Salute, la vecchia ASL) ha aggiornato in tempo reale la propria pagina Facebook.”

Così il 3 gennaio 2020 il Fatto Quotidiano. “Un altro caso di meningite sul lago d’Iseo, nella Bergamasca. Marzia Colosio, madre di due figli, è morta questa mattina agli Spedali Civili di Brescia dopo un giorno di ricovero. La donna, 48enne originaria di Tavernola ma residente a Predore, in provincia di Bergamo“.

Sul Messaggero, stesso giorno.

Il caso della 48enne è ritenuto, per le modalità e i tempi, identico a quello di Veronica Cadei, la 19enne di Villongo, sempre in provincia di Bergamo, deceduta ad inizio dicembre dopo aver accusato un malore sui banchi dell’Università Cattolica di Brescia che frequentava. Marzia Colosio lavorava a Castelli Caleppio, paese vicino proprio a Villongo dove oltre al decesso della studentessa universitaria si erano registrati nelle scorse settimane altri due casi: quello di una 16enne e quello di un 30enne, entrambi sopravvissuti alla meningite. Quattro episodi e due decessi in un mese e nello stesso territorio sul confine tra Brescia e Bergamo“.

Nel frattempo, su BresciaToday il 14 gennaio:

Nel giorno in cui si sono superate le 20mila persone vaccinate, un nuovo caso di meningite – il sesto in poco più di un mese – scuote il Basso Sebino e i residenti sulla cintura tra Bergamo e Brescia: è stato ricoverato in ospedale, al Giovanni XXIII di Bergamo, il marito della 48enne Marzia Colosio, morta per via di una sepsi da meningococco. L’uomo, 54 anni, era già stato sottoposto a profilassi antibiotica, ma a quanto pare non efficace: le sue condizioni, per fortuna, non sono gravi“.

E poi, nel dettaglio, ancora:
“Abbiamo superato le 20mila vaccinazioni somministrate – aggiunge Gallera, assessore al Welfare, ndr – In pochi giorni sono state introdotte azioni di prevenzione senza precedenti, a tutela dei cittadini e della salute pubblica”. Gli ultimi aggiornamenti di Ats confermano gli oltre 11mila vaccini erogati in provincia di Bergamo, e quasi 9mila in provincia di Brescia. La sede vaccinale di Iseo (in Via Giardini Garibaldi) sarà aperta fino a venerdì, tutti i giorni, dalle 9 alle 16. Proseguiranno martedì e mercoledì (dalle 9 alle 16) anche le vaccinazioni all’istituto Antonietti: sono già concluse, invece, al Cfp. Da giovedì mattina inizieranno le vaccinazioni anche all’istituto paritario Madonna della Neve di Adro“.

Sorprendente leggere sul quotidiano online Primabrescia.it queste parole del virologo Burioni.

Fa riflettere la frase con la quale Burioni spiega che le teorie antivacciniste avrebbero visto la parola fine “con un’epidemia che avrebbe terrorizzato la popolazione e spinto tutti a vaccinarsi”. Si può dire: lo aveva detto.

E’ il 7 gennaio 2020.

Scriveva allora l’istituto superiore di sanità che “I casi riscontrati tra Brescia e Bergamo hanno riguardato il tipo C della meningite (…), i casi registrati sono stati quattro fra il 2 dicembre 2019 e il 2 gennaio 2020. I primi tre a Villongo, un paese in provincia di Bergamo molto vicino al lago d’Iseo, hanno interessato due ragazze di 19 e 16 anni e un uomo di 36 anni. Il terzo caso, in particolare, si è verificato intorno ai giorni di Natale, cosa che ha generato una certa agitazione nel periodo delle feste.

Gli ultimi due pazienti sono sopravvissuti, mentre la 19enne è morta il 3 dicembre, appena un giorno dopo avere manifestato i primi sintomi. Il quarto caso era stato invece registrato a Predore, una decina di chilometri più a est: una donna di 48 anni è morta il 3 gennaio poche ore dopo essere stata ricoverata all’ospedale di Brescia“.

Il Corriere della Sera ha scritto che le notizie sui quattro casi hanno provocato «l’assalto ai presidi sanitari della zona» e «l’esaurimento delle scorte dei vaccini», portando «all’apertura di ambulatori straordinari e alla richiesta di rifornimenti e di rinforzi per immunizzare gratuitamente la popolazione sotto i 60 anni». I giornali locali hanno dato conto di diverse code per vaccinarsi, mentre la parrocchia di Villongo ha deciso di non invitare i fedeli allo “scambio della pace” – cioè il momento che prevede la stretta di mano – durante le messe.

Per giorni sui gruppi di Facebook degli abitanti della zona sono stati pubblicati messaggi sui vaccini, alcuni dei quali piuttosto allarmanti e in alcuni casi infondati. Giorgio Bertazzoli – sindaco di Sarnico, uno dei paesi più grandi della zona – ha pubblicato bollettini quotidiani sul gruppo “Sei di Sarnico se…”, fornendo orari e indicazioni per le sessioni di vaccinazione, e anche l’ATS di Bergamo (Agenzia di Tutela della Salute, la vecchia ASL) ha aggiornato in tempo reale la propria pagina Facebook“.

Per non dimenticare, Bergamonews del 4 gennaio.

In tutto sono state vaccinate circa 20mila persone, che secondo il Corriere della Sera equivalgono al 60 per cento della popolazione della zona.

La vigilia inconsapevole della strage per Covid era dietro l’angolo.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
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