Caro Bobo, mentre tu lasci, Varese sarà la patria del nuovo predellino?

5 Giugno 2021
Lettura 2 min

di Laura Aresi – Caro Bobo, torno a scrivere su di te. Quando a settembre annunciasti la tua candidatura a sindaco di Varese commentai il fatto in maniera ironica, consigliandoti di rinunciare in nome di un’aurea mediocritas tutta oraziana e ariostesca: mai più mi sarei aspettata che avresti dovuto farlo per motivi personali.

Da tempo le voci su un tuo probabile ritiro dalle scene della politica locale si rincorrevano, ma anche le autorevoli smentite, anche in ragione delle recenti riprese frequentazioni del consiglio comunale (al quale avevi francamente alzato l’asticella del gradimento) e delle ultime, seppur rare, uscite pubbliche. Ma quando settimana scorsa non hai presenziato al primo gazebo ufficiale leghista della campagna elettorale in piazza Giovine Italia ho iniziato a capire l’aria che tirava: e soprattutto ieri, quando ho letto quel tuo cameo sul Foglio, la puntata settimanale dei Barbari Foglianti, ho immediatamente inteso.

Ci sono segni inequivocabili che non andrebbero mai trascurati, e tu sei un uomo di segni, non solo di sogni.

“Basta mestieranti” si intitola il pezzo in questione. Citavi il gran ritorno di Berlusconi il quale, postagli la domanda sulla difficoltà di reperire candidati sindaci alle prossime comunali nel centrodestra, rispondeva così: “Non è una gara a chi arriva primo. E’ vero però che è difficile trovare candidati se li cerchiamo come li vogliamo noi: non mestieranti della politica, ma persone che con la loro storia personale abbiano dimostrato capacità di lavoro, serietà, concretezza, esperienza da mettere al servizio della collettività”.

In chiosa, il tuo commento: “Che sia in arrivo un nuovo predellino? Stay tuned”.

Di predellino si vocifera da giorni in certi ambienti con le antenne drizzate sui destini di via Bellerio. Certe antenne che hanno inteso benissimo che il partito di Salvini (altro che Lega: il partito di Salvini) sarebbe all’ennesima svolta: i fiori d’arancio con Forza Italia come nelle migliori telenovele a cui siamo abituati ormai da tempo in certi lidi: e del resto c’è il via libera ai matrimoni ora, e con tanti invitati. Si vestirà di verde il Nostro oppure di blu? Di sicuro non di nero, avendo lasciato sul precedente altare la Giorgia nazionale, né avendola invitata chiaramente a festeggiare.

Mio caro Bobo: cosa c’entra ora tutto questo con il caso Varese?, dirà chi ci legge. In quel matrimonio potrebbe presentarsi un homo novus di area forzista, non necessariamente tesserato, sicuramente capace, anche su Varese. Ecco cosa c’entra. Non avendo più humus proprio perché silurato in precedenza o tenuto in debite briglie nell’hic et nunc, la Lega 3.0 (la 2.0 è già esaurita da un pezzo) avrebbe assolutamente necessità di attingere capitale umano spostandosi su terreni moderati.

E tu, Roberto Maroni, tu che di moderato non hai nulla, che ti sei fatto paladino di una causa che già cinque anni or sono non appassionava più alcun nuovo leghista, tu che in Varese proprio perché sofferente invece credi e l’avresti voluta guidare, tu ora per ragioni di forza maggiore credi di dover rinunciare a lei?


No. Non si rinuncia a qualcosa che si ama, mai. Onore a te, perché questa campagna elettorale che sarebbe partita senza vigore è diventata caso nazionale con il tuo entusiasmo. Se, come ci aspettiamo, lunedì in conferenza stampa deporrai le armi in favore di altro candidato, tu avrai comunque un grande merito: l’aver riacceso l’entusiasmo verso una città che sembrava spenta nella sua malinconia di primigenia capitale della Padania perduta. Grande onore a te, cavaliere, per aver riportato Varese al culmine dei desideri di tutti, e paradossalmente non proprio per primi in quelli dei leghisti. Perché diciamocelo: l’alma Padania, e la mater Varese, non le hanno inventate certo loro. Checché se ne pensi.

Auguri Bobo. Ti abbraccio forte, barbaro padano e sognatore. Grazie.

Laura Aresi

(mentre scriviamo queste righe, Roberto Maroni – che inizialmente aveva annunciato una conferenza stampa straordinaria per lunedì 7 giugno, va pubblicando sulla sua pagina Facebook il ritiro della candidatura per motivi di salute. “Sosterrò in ogni caso il nuovo candidato del centrodestra – scrive -, mettendo a sua disposizione la lunga esperienza nelle istituzioni che ho maturato in tutti questi anni”).

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