Comune e Provincia di Bergamo, in una lettera congiunta al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, chiedono che si tenga in considerazione la situazione epidemiologica dei singoli territori per valutare una eventuale esenzione dalle misure più rigide verso le quali la Regione sta andando, con il probabile inserimento in zona rossa. “I dati epidemiologici degli ultimi giorni, per l’insieme della Lombardia purtroppo tali da mantenere viva la nostra preoccupazione, evidenziano una marcata disomogeneità tra i diversi territori provinciali. In particolare, come già era emerso in occasione della seconda ondata dell’epidemia di Covid-19, la provincia di Bergamo – che più di ogni altra ha subìto la violenza della prima fase della vicenda pandemica, nei mesi di marzo e aprile dello scorso anno – registra tuttora valori di diffusione del virus decisamente più bassi delle altre province lombarde”. Comincia così la lettera di Comune e Provincia di Bergamo. Che spiegano: “La situazione del nostro territorio, probabilmente proprio in ragione dell’estesa platea di cittadini entrati in contatto con la malattia nella scorsa primavera – intorno al 30% della popolazione secondo le diverse indagini sierologiche condotte nei mesi successivi -, oltre che in ragione di una diffusa consapevolezza, tra i cittadini bergamaschi, riguardo alla necessaria osservanza delle regole volte alla prevenzione dei contagi, appare in questa fase peculiare. Il dato crediamo più significativo è quello relativo all’incidenza dei nuovi contagi, indicatore che colloca la provincia di Bergamo – con 61 nuovi casi ogni 100.000 abitanti – ben al di sotto della media regionale (122) e ancor più dei territori (Mantova, Como, Sondrio, Milano, Varese) che presentano valori superiori a 200. Gli ultimi riscontri relativi all’indice RT (1.2) descrivono una progressione dei contagi rispetto al periodo natalizio, ma questo indicatore – molto sensibile nel cogliere l’andamento dinamico, in crescita o diminuzione, anche nel breve periodo – prescinde dai valori assoluti e ci sembra pertanto che non consenta, di per sé, una piena comprensione della situazione epidemiologica in un dato territorio”.

Bergamo scrive alla Regione Lombardia: basta zone rosse indistinte
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