Autoassolti – E il nuovo di Ad di Aria giustifica e difende gli errori sulle vaccinazioni lombarde

25 Marzo 2021
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“Ci sono stati dei disguidi, ma erano legati alla complessita’ della partita”. In commissione Bilancio di regione Lombardia, il nuovo amministratore unico, Lorenzo Gubian prova a difendere l’operato di Aria nella gestione delle prenotazioni per le vaccinazioni anti-covid. I malfunzionamenti sono stati diversi e la giunta lombarda per voltare pagina ha azzerato il Consiglio di amministrazione di Aria, che dopo l’invito del presidente Attilio Fontana si e’ dimesso. Per completare la campagna di inoculazione Palazzo Lombardia ha ripiegato sul sistema messo a punto da Poste Italiane (che dovrebbe essere attivo dall’inizio di aprile). Sistema scartato inizialmente perche’ non garantiva “la modalita’ a inviti”, che invece la Regione ha selezionato per organizzare l’inoculazione degli over 80. In piu’, come spiega Gubian, “il sistema di Poste non aveva la gestione del magazzino e l’anamnesi registrata in modo strutturato”.

“Parecchie volte le Asst hanno fornito date di attivazione sbagliate con fasce orarie piu’ larghe o piu’ strette. Percio’ si e’ verificato il sovraffollamento”, rivela. Li chiama “errori materiali”: “Se dicono che un centro e’ attivo dalle 8 alle 16 e invece e’ aperto dalle 8 alle 12, e’ chiaro che si creano delle code”, sottolinea. Anche i disguidi dello scorso weekend nei centri di Como e Monza deriverebbero, per l’amministratore unico, da problemi interni al Centri unici di prenotazione. Non, quindi, direttamente da Aria. Secondo Gubian i problemi legati al funzionamento del portale e ai ritardi accumulati, sono dipesi da due componenti: la disponibilita’ dei vaccini e il numero dei centri vaccinali. “Abbiamo lavorato con 200 centri e migliaia di ambulatori. In questi numeri l’errore zero e’ impossibile, stiamo lavorando per migliorare”, spiega il nuovo amministratore di Aria. Gubian ripete piu’ volte che le decisioni prese in riferimento alla campagna sono state concordate con l’assessorato al Welfare, durante le riunioni dell’Unita’ di crisi. “I rischi sono stati valutati e pur di iniziare la campagna si e’ accettato che i tempi fossero stretti. Ci sono stati disguidi, ma ricordiamo che sono state fatte 1.300.000 dosi”, dice Gubian.

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