Svizzera, domenica referendum per vietare i test medici sugli animali

10 Febbraio 2022
Lettura 1 min

 Gli svizzeri sono chiamati domenica a esprimersi su un referendum che, se approvato, renderebbe la confederazione elvetica il primo Paese a vietare del tutto i test medici sugli animali. La richiesta, sostenuta dalle associazioni per i diritti degli animali, non pare pero’ avere molte chance di passare. Secondo i sondaggi, solo il 26% dei votanti si esprimera’ a favore del quesito, mentre il 68% votera’ contro. La Svizzera e’ sede di un’importante industria farmaceutica, che conta per il 9% del Pil e la meta’ delle esportazioni e conta su campioni nazionali come Roche e Novartis. Nel 2020 nel Paese sono morti in test da laboratorio oltre 550 mila animali, secondo le statistiche del governo, tra cui 400 mila topi o ratti, quasi 4.600 cani, 1.500 gatti e 1.600 cavalli. 

“E’ crudele e superfluo sperimentare su animali e sono certo che possiamo sviluppare medicinali facendone a meno”, ha dichiarato a Reuters Renato Werndli, il medico che ha lanciato l’iniziativa referendaria, “non dovremmo sfruttare gli animali per i nostri scopi egoistici”. Secondo Werndli, la sperimentazione animale puo’ essere sostituita da simulazioni informatiche, chip biologici – semiconduttori che sviluppano reazioni biochimiche – o microdosaggi su esseri umani. Di diverso avviso Interpharma, associazione delle aziende farmaceutiche, secondo cui, se il referendum fosse approvato “la ricerca farmaceutica, gli studi clinici negli ospedali e la ricerca di base nelle universita’ non sarebbero piu’ possibili”. “Penso che in tempi di Covid si sia visto quanto importante sia scoprire nuovi vaccini e quanto importanti siano i farmaci”, ha sottolineato l’ad di Idorsia, Jean-Paul Clozel, “ebbene, sono stati sperimentati su animali”.

Maries van den Broek dell’Universita’ di Zurigo contesta le tesi di Werndli. “Dal momento che non comprendiamo nemmeno il 10% dei processi che avvengono all’interno di un tumore, e’ impossibile utilizzare modelli informatici o colture di cellule per capire la complessa biologia di un cancro”, ha spiegato. Prima di avviare un test su animali, gli scienziati devono comprovare l’assenza di alternativa e l’importanza della loro ricerca. “Usiamo circa 750 topi all’anno e muoiono tutti al termine dell’esperimento ma non c’e’ alternativa”, ha aggiunto Van den Broek, “senza questi particolari esperimenti, non saremmo in grado di sviluppare trattamenti che salvano vite umane”. 

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Sala, padano più di Salvini. “Con Pnrr le risorse quasi tutte al Sud. Criteri squilibrati per distribuire restanti fondi. Le ragioni del Nord non si difendono con le felpe”

Prossimo Servizio

L’impero russo, un Risiko internazionale

Ultime notizie su Lo Zoo

Oipa ferma il rodeo con monta di tori a Roma

Il rodeo con monta di tori a Roma in violazione del Regolamento comunale sulla tutela degli animali non ci sarà. Ieri l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) aveva inviato a Roma Capitale un’istanza
TornaSu