L’embargo del gas e del petrolio russi “credo sia una strada complicata. L’etica potrebbe dire di sì, l’utilità e anche la possibilità di farlo molto meno. Sia l’Italia che la Germania sono molto dipendenti dal gas russo e invertire questa tendenza non sarà né facile né economico”. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a margine di un incontro del movimento delle “Agende rosse” con 2.000 studenti, stamattina al Teatro Carlo Felice di Genova. “Occorre intanto cambiare mentalità nel nostro Paese- sostiene il governatore- se siamo così dipendenti dal gas russo, lo si deve anche ai troppi no alle trivelle, ai rigassificatori, ai giacimenti italiani, all’utilizzo di altre fonti di energia, a una transizione ecologica forse troppo entusiasticamente semplificata e ideologizzata”. Per Toti, “se vogliamo davvero un’autonomia o quanto meno un migliore equilibrio energetico, dobbiamo tornare a pensare, nel medio periodo, al nucleare, nel brevissimo periodo, forse, al carbone, come i tedeschi che non l’hanno mai spento fino in fondo. E, poi, i rigassificatori e nuovi approvvigionamenti”. Il governatore ribadisce che “non sarà una cosa né semplice né facile. È un tema su cui c’è troppa demagogia e su cui ce n’è stata troppa in passato. Quelli che ora urlano alla dipendenza dalla Russia, dovrebbero fare un sentito ‘mea culpa’ per tutti gli errori del passato”.

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