Lettera – Cosa torna e cosa no sulla mortalità in Italia

11 Aprile 2023
Lettura 1 min

Gentile Direttore,

seguo regolarmente con interesse i vostri articoli da anni.

Nel vostro articolo del 7 Aprile scorso, stando ai numeri che riportate, qualcosa non mi torna.

Avendo lavorato anni fa per una agenzia di pompe funebri (ero in uno studio di comunicazione e seguivo la loro promozione) ricordo che mi ero preparato molto sull’argomento, in modo particolare studiandomi i numerosi articoli della rivista di settore “Oltre”, che li mette pure in rete.

Se ben ricordo, era il 2016, a quei tempi la mortalità italiana mi pare fosse intorno all’ 11% e ci stava benissimo con il caso di un comune medio italiano della popolazione di 10.000 abitanti.

Per 10.000 abitanti, con un ricambio per estinti del 11% sta a circa 1100 morti l’anno, vale a dire circa 3 morti al giorno, che sono grossomodo quei 3-4 annunci funebri che leggiamo ogni giorno pubblicati ad esempio nel mio Comune che fa questa popolazione.

I numeri che riportate Voi, con 12 morti l’anno ogni 1000 (e non 100) abitanti mi sembrano distanti da ogni realtà (nel Comune medio italiano 1 morto ogni 4 giorni!)

Ci deve essere qualcosa che non quadra.

Ringrazio per la cortese attenzione prestata e continuo a seguirvi

Anche con gli auguri per una serena Pasqua

Andrea Fedrighi

Gentilissimo, sono dati certificati Istat. Il testo riporta esattamente questo dato: meno di 7 neonati e più di 12 decessi per 1.000 abitanti. Sono indicatori demografici che a livello centrale certificano in calo della popolazione residente (-3% all’1 gennaio 2023). L’Istat registra 713mila decessi contro 393mila nascite. Non siamo esperti di statistica, ma riteniamo che i dati che i Comuni forniscono all’Istituto siano aggiornati.

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