Sono in totale circa 2.800 le persone arrestate ieri in Russia per le proteste contro l’invasione dell’Ucraina, secondo i dati dell’organizzazione Ovd-Info. A Mosca, la maggior parte degli arresti, con almeno 1.278 persone fermate. Stessa sorte per almeno 1.043 persone a San Pietroburgo e 52 a Nizhni Novgorod.
Il sito dell’agenzia di stampa russa Tass è inaccessibile, sotto possibile attacco hacker, come accaduto nei giorni scorsi a diversi media russi e allo stesso sito del Cremlino. Il collettivo di hacker Anonymous aveva rivendicato l’operazione di vera e propria “guerra” contro la Russia di Putin nei giorni scorsi. “Le truppe cybernetiche ucraine hanno hackerato il sito del Cremlino e hanno estratto la rubrica contatti dei funzionari russi. Hanno creato una chatbot “Power of the RF” su Telegram in cui hanno inserito i numeri di telefon dei funzionari del Cremlino”, lo scrive il Kyiv Post citando il sito ucraino “5”.
Il gruppo Anonymous ha rivendicato un attacco informatico ai danni di oltre 300 siti in Russia, tra i quali siti governativi, di media statali e di banche. Lo ha riferito anche il portale “Ukrinform” richiamandosi a fonti del gruppo. “In totale, in due giorni 300 siti sono stati attaccati e sono attualmente offline”, hanno dichiarato gli hacker. Tra i portali d’informazione attualmente non accessibili ci sono quelli, come già detto, dell’agenzia di stampa “Tass“, di “Rbk”, della versione russa della rivista “Forbes”, dei quotidiani “Kommersant” e “Izvestia”. In aggiunta, Anonymous ha preso di mira anche i siti di una serie di banche della Bielorussia, incluse Belorussbank, Priorbank e Belinvestbank.