Putin: Nessun negoziato ci può fermare. Eliseo conferma: Il peggio deve ancora arrivare

3 Marzo 2022
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Il secondo round di negoziati fra Russia e Ucraona è iniziato, senza che tuttavia si sia registrato un rallentamento delle operazioni militari: anzi, l’offensiva russa di è intensificata e oltre ai continui bombardamenti terrestri un cargo estone, apparentemente finito su una mina, è affondato nelle acque di Odessa. Alla promessa del presidente ucraino Volodymir Zelensky di “una resistenza feroce” il Cremlino ha ribadito di non volersi fermare fino a che non sarà raggiunto l’obbiettivo di neutralizzare il nazionalismo ucraino; termini che non fanno certo ben sperare, come ha riassunto Emmanuel Macron alla fine di un lungo colloquio con Vladimir Putin: “Il peggio deve ancora venire”. – Il secondo round di negoziati è iniziato, secondo quanto hanno annunciato fonti governative ucraine che hanno elencato i principali punti all’ordine del giorno: un immediato cessate il fuoco seguito da un armistizio e la creazione di corridoi umanitari per lo sgombero della popolazione civile dalle località bombardate. 

 Stando a fonti russe Putin ha ribadito che “gli obiettivi dell’operazione in Ucraina saranno raggiunti in ogni caso” e che “i tentativi di guadagnare tempo, tergiversando con i negoziati, porteranno solamente al fatto che nella nostra posizione negoziale compariranno ulteriori richieste nei confronti di Kiev”. – L’Eliseo ha confermato “la fortissima determinazione” del Cremlino a portare avanti l’offensiva, il cui obbiettivo sarebbe di “prendere il controllo” dell’intera Ucraina: “Il peggio deve ancora venire, ha concluso Macron aggiungendo però di voler rimanere in contatto con Putin “per quanto sia possibile”. – La Gran Bretagna ha lanciato un nuovo appello al Cremlino perché fermi una guerra “illegale” e il ministro della Difesa Ben Wallace ha avvertito che quanto sta avvenendo in Ucraina è “inaccettabile”: “La cosa non finisce qui: le conseguenze di ciò che stiamo vedendo in Ucraina si rifletteranno sull’Europa e sulla Nato non per settimane, ma per mesi ed anni a venire”.

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