L’Agenzia internazionale dell’energia ritiene “essenziale” che l’Europa adotti subito “azioni coordinate” per prevenire “un consistente gas crunch” nel “duro inverno che ha davanti”, in caso di stop alle forniture russe. Nei prossimi tre mesi, calcola l’Aie, dovranno essere risparmiati “ulteriori” 12 miliardi di metri cubi di gas da destinare agli stoccaggi. A questo scopo l’Aie suggerisce l’adozione di “5 misure immediate”, inclusi controlli sui consumi delle famiglie. Senza l’implementazione adesso di “questo tipo di misure”, l’Europa “potrebbe dover affrontare tagli e contingentamenti molto piu’ drammatici piu’ avanti”.
E’ così. L’Europa deve adottare misure immediate per ridurre i consumi di gas di 12 miliardi di metri cubi da qui all’inizio dell’inverno e mettere cosi’ in stoccaggio il gas risparmiato. E’ l’avvertimento lanciato dal capo dell’Agenzia internazionale dell’energia Fatih Birol a due giorni dalla presentazione del piano di emergenza sul gas da parte della Commissione europea. In parte cio’ sta gia’ accadendo “a causa dei prezzi altissimi del gas, ma e’ necessario fare di piu'”, ha scritto Birol in uno statement pubblicato sul sito dell’Agenzia. Senza queste riduzioni preventive l’Europa “si trovera’ in una posizione estremamente vulnerabile e potrebbe dover affrontare tagli molto piu’ drastici in seguito”, ha sottolineato Birol spiegando che “le ulteriori riduzioni significative” sono necessarie per “preparare l’Europa al duro inverno che ci aspetta”. Secondo la nuova analisi dell’Aie, il gas in piu’ che deve essere risparmiato nei prossimi tre mesi e’ dell’ordine di 12 miliardi di metri cubi, sufficienti per riempire circa 130 navi cisterna di Gnl.
Per Birol, i leader europei dovrebbero intraprendere cinque azioni concrete per “un approccio piu’ coordinato a livello Ue”: l’introduzione di piattaforme d’asta per incentivare gli utenti di gas industriale dell’Ue a ridurre la domanda; la riduzione al minimo del consumo di gas nel settore energetico, con l’aumento temporaneo della produzione di carbone e petrolio, ed il dispiegamento di fonti a basse emissioni di carbonio, inclusa l’energia nucleare; un maggior coordinamento tra gli operatori del gas e dell’elettricita’ in tutta Europa; la riduzione della domanda di elettricita’ delle famiglie con la definizione di standard e controlli di raffreddamento; l’armonizzazione della pianificazione delle emergenze a livello nazionale ed europeo.