Secondo un messaggio del consiglio comunale di Mariupol su Telegram, le bombe stanno cadendo di nuovo sulle case della città portuale sul Mar Nero. Anche un convoglio umanitario che cercava di raggiungere la città sud-orientale ha dovuto tornare indietro a causa dei combattimenti, secondo un post sui social media del vice primo ministro ucraino. Un consigliere presidenziale ucraino ha affermato sui social media che la Russia sta deliberatamente bloccando l’evacuazione dei civili dalla città perché non è riuscita ancora a conquistare il porto, la cui importanza strategica è vitale per Mosca per collegare la regione del Donbass alla Crimea. La città sud-orientale è stata teatro di aspri combattimenti. Ieri un ospedale pediatrico è stato bombardato uccidendo tre persone, tra cui un bambino, affermano funzionari ucraini.
L’addio al Consiglio d’Europa porta la Russia “un passo piu’ vicina al ripristino della pena di morte per i suoi cittadini”. Lo afferma su Twitter Ruslan Stefancuk, il presidente della Verchovna Rada, il parlamento ucraino. “L’addio della Russia al Consiglio d’Europa – scrive – significa molte cose, compreso: la Russia non si considera ufficialmente parte dell’Europa civilizzata, non ne condivide le basi e i principi; la Russia non si fara’ carico delle raccomandazioni del Consiglio d’Europa, in particolare della Commissione di Venezia; la Russia e’ un passo piu’ vicina al ritorno della pena di morte per i suoi cittadini”. “L’unica cosa buona – conclude – e’ che ora i membri del Consiglio d’Europa possono comunicare tra loro senza la Russia. Dopo tutto, la comunicazione tra popoli civilizzati senza la non civilizzata Russia e’ un vero piacere”.