Il ministero russo della Difesa accusa “un gruppo di sabotaggio ucraino” per l’incendio scoppiato nella notte presso la della centrale nucleare di Zaporozhye. Secondo la dimanica ricostruita in una nota, “circa alle due di notte la pattuglia mobile della Rosgvardia (Guardia naizonale russa, ndr.) ha subito un attacco da parte di un gruppo di sabotaggio ucraino – dalle finestre di alcuni piani del complesso di addestramento, che si trova al di fuori della zona della centrale, è stato aperto un fuoco violento con armi leggere contro i militari russi. In risposta le postazioni di sabotatori ucraini sono state neutralizzate con l’impiego di armi da fuoco. Il gruppo di sabotaggio ucraino in fuga ha appiccato l’incendio alla struttura”. Il dicastero sottolinea che il 28 febbraio le Forze armate russe hanno preso il controllo della città di Energodar, della centrale nucleare di Zaporozhye e della zona circostante. I militari ucraini di guardia alla centrale sono fuggiti. L’incendio notturno è stato attribuito dalla parte ucraina a un missile russo e da altre fonti più genericamente a “scontri tra le parti”.

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