La Svizzera adotto sanzioni contro la Russia e congela i conti degli oligarchi

4 Marzo 2022
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 La Svizzera adotterà ulteriori sanzioni contro la Russia adeguandole alle ultime misure dell’Unione europea e congelerà i conti di diversi oligarchi russi. È vietata l’esportazione di beni che potrebbero contribuire al rafforzamento militare e tecnologico della Russia o allo sviluppo del settore di difesa e sicurezza. Inoltre, le transazioni con la Banca centrale russa non sono più consentite.

 L’Associazione svizzera dei banchieri (Asb) ha deciso di espellere con effetto immediato Gazprombank (SVIZZERA) SA e Sberbank (Switzerland). In occasione di una riunione straordinaria tenutasi ieri, il Consiglio di amministrazione dell’Asb ha discusso della situazione in Ucraina e delle sanzioni a livello internazionale e nazionale. “Il Consiglio di amministrazione deplora la guerra di aggressione condotta dalla Russia contro l’Ucraina e sostiene in modo esplicito le sanzioni decretate dal Consiglio federale contro la Russia”, precisa un comunicato. Le banche svizzere si attengono con il massimo rigore a tutte le prescrizioni e a tutti i provvedimenti vigenti, incluse le sanzioni decisa a livello svizzero, internazionale e sovranazionale. 

Si tratta di misure principalmente di natura commerciale e finanziaria che colpiscono conti di 223 persone, compresi oligarchi e personalita’ vicine al presidente russo Vladimir Putin. Le sanzioni entrano in vigore dalle 18:00 di venerdì 4 marzo e vietano l’esportazione nella Federazione Russa di tutti i beni a duplice impiego, a prescindere dallo scopo o dal destinatario finale, colpendo anche il settore della difesa e della sicurezza. Sono vietate anche l’assistenza tecnica, l’intermediazione e la concessione di mezzi finanziari. In base alle misure decise dalle autorita’ elvetiche, non sara’ piu’ possibile esportare in Russia alcuni beni e servizi in ambito petrolifero, cosi’ come tecnologie impiegabili nell’aviazione e nell’industria spaziale. Le sanzioni si estendono poi a determinati servizi finanziari, assicurativi e di consulenza. Sono inoltre vietate le transazioni con la Banca centrale russa, oltre all’adozione delle stesse misure che l’Ue ha emanato il primo marzo scorso, che includono il sistema Swift. Proprio queste ultime sono considerate “le misure piu’ dure”, come ha rilevato in conferenza stampa il consigliere federale Guy Parmelin, a capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr). 

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