Il nuovo round di colloqui tra Russia e Ucraina “non e’ stato all’altezza delle aspettative” di Mosca. Lo ha riferito il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, precisando però che i negoziati continueranno. “Non ci illudiamo di ottenere risultati definitivi nel prossimo round di colloqui, e’ un lavoro difficile”, ha aggiunto Leonid Slutksy, altro negoziatore russo, citato a Interfax.
La parte russa auspica che i corridoi umanitari possano essere istituiti e funzionare gia’ da domani, con i delegati ucraini che avrebbero dato rassicurazioni in materia, ha aggiunto Medinskij, il capo della delegazione russa ai colloqui con l’Ucraina, Vladimir Medinskij, citato dall’agenzia di stampa “Ria Novosti”.
Il capo della Chiesa ortodossa russa ha dato la colpa ai valori liberali occidentali, in particolare alle parate per i diritti degli omosessuali, per l’invasione russa dell’Ucraina nel suo sermone domenicale. “Per otto anni ci sono stati tentativi di distruggere ciò che esiste nel Donbass”, ha detto il patriarca Kirill. “E nel Donbass c’è un rifiuto dei cosiddetti valori che vengono” sbandierati dai Paesi occidentali, “il gay pride” è un “test” per dimostrare la lealtà all’Occidente e “sappiamo che se le persone o i paesi rifiutano queste richieste, diventano estranei al mondo più potente”.
Secondo Kirill le repubbliche separatiste del Donbass hanno respinto questo “test di lealtà”. Il patriarca ha quindi affermato che la guerra riguarda la divisione tra i sostenitori del gay pride – o i governi occidentali che li permettono – e i loro oppositori nell’Ucraina orientale sostenuta dalla Russia.