Non è la prima volta che il governatore dell’Emilia Romagna affronta la questione settentrionale. E lo fa ancora una volta in una intervista al quotidiano La Stampa. Ne aveva già parlato il 5 luglio scorso.
Ecco:
Oggi cosa afferma? “È giusto aiutare le aree in crisi ma non trascuriamo il motore economico del Paese”. “L’Italia – spiega il governatore dem – ha bisogno di investimenti e di politica industriale”, perché “gli sgravi, come i sussidi, senza investimenti sono un pieno di benzina per fare un po’ di chilometri, ma poi l’auto torna a fermarsi” e dunque “se si spegne il motore di manifattura ed export l’Italia tutta precipita” e “una strategia di ripartenza che non tenesse conto di questo sarebbe fallimentare”. “Nel Nord – continua Bonaccini sulle colonne del quotidiano torinese – si concentra buona parte della forza produttiva del Paese, con capacità di innovazione e ricerca fra le principali al mondo. Per questo è impossibile ripartire senza ascoltare questi comparti. Abbiamo un’occasione storica: disegnare l’Italia del futuro potendo investire somme mai viste prima, grazie al grande successo del Presidente Conte e del governo”.
Alla domanda se il blocco dei licenziamenti non aiuta i lavoratori del Centro-Nord, Bonaccini spiega: “Tutelare il lavoro è una priorità assoluta, al Sud come al Nord. Peraltro il blocco dei licenziamenti è voluto anche da tante associazioni imprenditoriali che sanno benissimo che tante piccole imprese, il 90% del nostro sistema, vanno accompagnate con risorse pubbliche per intercettare il rimbalzo che ci sarà nel 2021. E un investimento indispensabile per evitare troppi licenziamenti che oggi sarebbero certi, creando il baratro sociale”. (red)