I dubbi sul voto francese e la mossa del cavallo di Macron

9 Luglio 2024
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Chi ha vinto le elezioni in Francia? La domanda che si facevano ieri i quotidiani italiani è ancora più lampante oggi a scorrere i titoli dei nostri giornali. Esiste un “Clan della marsigliese” come titola Libero che mette in dubbio la vittoria della sinistra? E’ ancora più pesante la Verità: “Il democratico Macron prova a ignorare il voto” in quanto ha “congelato le dimissioni del premier Attal con la scusa delle Olimpiadi” ma il gioco sarebbe chiaro, scrive Maurizio Belpietro: “sterilizzare il doppio boom di sinistra radicale e Le Pen, può farcela ma il problema esploderebbe con in palio l’Eliseo”.

Ma non sono solo i quotidiani vicini al centrodestra a stigmatizzare il comportamento di Macron, anche il Fatto Quotidiano titola: “Macron prova a fare il furbo, la Sinistra (per ora) non ci casca” evocando l’inciucio al centro per segare le prospettive del radicale Mèlechon. Mentre il Messaggero sottolinea un dato di fatto: “la sinistra si divide” e il Domani rimarca la “strada stretta di Macron con il fronte nazionale che può spaccarsi su Mèlenchon”.

Insomma il caos evocato subito dopo il voto è ancora più evidente oggi e lo riporta anche Il Corriere della Sera che ricorda proprio quello che ha detto il premier Meloni: “Il risultato del secondo turno delle elezioni in Francia è che «nessuno ha vinto»”. La lettura di una sconfitta del Rassemblement National di Marine Le Pen al nostro premier “sembra semplicistica: la verità è che in Francia non può cantare vittoria nessuno” ha detto dagli Stati Uniti come riporta il quotidiano la Stampa. Dei tre schieramenti che hanno partecipato, ha aggiunto, nessuno “si è fermato, nessuno è in grado di governare da solo, e all’interno di alcuni di questi ci sono differenze molto evidenti”. Il premier ha poi affermato che è più facile governare “quando si sta insieme perché si condividono idee, rispetto a quando si condivide un nemico”. Un tempo, ha concluso, l’Italia era “la nazione instabile in una Europa che aveva governi solidi: oggi abbiamo un governo solido in una Europa dove ci sono governi meno stabili, e questo deve renderci orgogliosi”. 

 Questa lettura è completamente ribaltata da Matteo Renzi che viene intervistato dal Foglio: la Francia s’è svegliata a sinistra, dice il leader di Italia Viva, “ma soprattutto al centro”. “Soltanto grazie al blocco riformista si può fermare la destra: lo hanno capito a Londra, lo hanno capito a Parigi. Speriamo di farne tesoro. Il messaggio di queste elezioni è chiaro. Tutti quelli che facevano i necrologi a Macron oggi si devono ricredere. E’ stata un’operazione machiavellica. Nel senso più positivo del termine”.

Cosa intende dire Renzi al Foglio nel colloquio con Francesco Gottardi lo spiega in un secondo: “il machiavellismo, appunto, cioè l’utilizzo di tattiche parlamentari a vantaggio delle proprie idee politiche. Lo ha fatto Sanchez, lo ha fatto Starmer, lo ha fatto Macron”.

E in pratica lo ha fatto anche lui con la famosa “mossa del cavallo” dal Conte bis a Draghi. Quella di Renzi non è una boutade e lo si capisce se si allarga il quadro e si ritorna a parlare delle nomine in Europa. Gli schieramenti sono abbastanza netti e anche Orban che ha creato il suo gruppo e si ritrova dentro Matteo Salvini e il generale Vannacci come suo vice ha dato un segnale alla destra. E Giorgia Meloni cosa farà? Se lo chiede anche il Sole24ore nell’analisi di Lina Palmerini: “Va pure lei verso destra o accelera verso il centro lasciandogli lo spazio sull’ala estrema? Certo è che la leader FdI, in Europa, ha perso i suoi amici storici, Orbán e Abascal, che ora sono con il suo vice leghista pronto a rilanci sempre più alti sull’agenda di Governo in vista della legge di bilancio. Del resto, le recenti elezioni – a Parigi come a Londra – segnalano il forte malcontento del ceto medio impoverito su cui – per ora – la premier ha in agenda solo la conferma del taglio del cuneo fiscale”. E per tornare in partita non basta la “stabilità italiana” invocata ma serve un compromesso che la leader di Fdi almeno per adesso non vuole accettare. (Energia Oltre – edl) (rassegna stampa a cura di Policy Maker) 

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