di Cassandra – Credo. Non in una sola campagna elettorale, ma in più campagne elettorali, della politica non onnipotente, creatrice però della natura politica dove nulla si crea e nulla si distrugge. Alla destra di padre consenso. Una preghiera, una: siate creativi, non fotocopiativi.
Ma è solo un modesto invito a chi propone anche il vecchio adagio che “nulla è più inedito dell’edito”, cioè di quello che è già stato scritto.
E così osserviamo ammirati la coincidenza tra il grido di battaglia della infaticabile onorevole Daniela Santanchè, che aveva fatto del “Io credo” il motto dell’allora movimento “La Destra”. Era la campagna elettorale del 2008. E chi se la ricorda? Noi, ad esempio. La Destra era stato il movimento politico fondato da Francesco Storace nel 2007.
Detto fatto. La Lega, che al centro non è, che a sinistra c’è stata e che a destra ci vive, di nuovo come alleanza elettorale, ma anche come partito che del nazionalismo ha fatto la sua fortuna per un po’ di anni, propone, sicuramente, ovviamente, indubitabilmente senza sapere che anni fa quel credo era già stata la sintesi della fiamma tricolore incorporata, propone appunto il suo di Credo. E Francesco Storace, giustamente, ci crede ancora.
D’altra parte nulla si crea, come ricordato, e nulla si distrugge. Tra rosari esibiti e icone alle spalle, a furia di evocare i santi, salta fuori l’ubiquità del marketing elettorale. Santa pazienza, preghiamo per nuove idee.