Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, la povertà assoluta nel 2021 conferma sostanzialmente i massimi storici del 2020. “Il lieve miglioramento rispetto al 2020, con il calo delle famiglie povere da 2 milioni e 70 mila a 1 mln e 960 mila del 2021, è una magra consolazione visto che quello era l’anno più buio della pandemia e all’epoca si era raggiunto un record storico negativo. I dati restano drammatici. Si tratta dei secondi valori peggiori di sempre, con un aggravamento anche rispetto al 2018, ossia all’anno del precedente primato, prima della catastrofe del 2020, per via del Covid e dei lockdown e prima del miglioramento del 2019, per via dell’introduzione del reddito di cittadinanza” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Rispetto al 2018, quando le famiglie povere erano 1 mln e 822 mila, nel 2021 aumentano del 7,6%, gli individui poveri salgono del 10,5%, da 5 mln e 40 mila a 5 mln e 571 mila. Insomma, è come se il reddito di cittadinanza, che aveva nettamente migliorato la condizione di povertà nel 2019, non esistesse più e avesse perso ogni efficacia di contrasto alla povertà” conclude Dona.