di Gigi Cabrino – Il governo sembra volerci mettere una pezza. Dopo l’improvviso blocco della cessione dei crediti relativi al superbonus 110% che per le imprese ha rappresentato un fulmine a ciel sereno convoca le associazioni di categoria.
Ne dà notizia AGI.
Il governo, viene fatto sapere, ha convocato per lunedì pomeriggio a palazzo Chigi i vertici delle associazioni di categoria interessate dal nuovo dl Superbonus.
Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano incontrerà lunedì alle 17,15 i presidenti dell’Ance Federica Brancaccio, di Confindustria Carlo Bonomi, di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, di Confapi Cristian Camisa e dell’alleanza delle Cooperative Italiane Maurizio Gardini.
Spunta l’ipotesi della cartolarizzazione dei crediti per trovare un punto di equilibrio sul decreto varato dal governo che ha bloccato la cessione dei crediti dei bonus edilizi, a partire dal superbonus, creando tensioni all’interno della stessa maggioranza e facendo insorgere associazioni di categoria e opposizioni.
L’ipotesi è stata avanzata da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, che ha aperto a modifiche, in vista del percorso parlamentare.
“Non è stato bloccato il Superbonus, ma la cessione del credito agli enti locali che si stavano sostituendo al sistema bancario. Una strada percorribile è quella di valutare la cartolarizzazione dei crediti ceduti”, ha affermato Foti ospite di Agorà su Rai 3.
“Il decreto sul Superbonus oggi ha conosciuto questa misura drastica perché quella che doveva essere una misura spot è andata degenerando. Non ci possiamo permettere di non vedere una situazione che è una bomba a orologeria. Lo sapeva anche il governo Draghi, ma non è potuto intervenire per ragioni politiche”, ha aggiunto. “Tutti possiamo dire che il provvedimento può essere migliorato. Non possiamo mettere a rischio i conti pubblici. Certo che siamo pronti a modifiche”, ha detto il capogruppo FdI.
In sostanza, secondo quanto viene spiegato- osserva AGI- un’operazione di questo genere comporterebbe che i crediti accumulati attraverso operazioni di ristrutturazione edilizia, finalizzati a migliorare la resa energetica e la stabilità degli immobili, vengano “impacchettati” in un prodotto finanziario, che viene poi collocato sul mercato attraverso una società veicolo costituita ai sensi della normativa italiana sulla cartolarizzazione di crediti. In questo modo si farebbe fronte alla crisi di liquidità, superando gli ostacoli emersi negli ultimi mesi a fronte di una situazione che ha mandato in tilt gli operatori del settore.