Sondaggi, Meloni sempre avanti a tutti. La priorità secondo gli elettori: le bollette

1 Agosto 2022
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In vista delle elezioni del 25 settembre, il partito di Giorgia Meloni Fratelli e’ nelle intenzioni di voto al 24,2 per cento. Segue il Partito democratico di Enrico Letta al 23,4, dietro Lega, M5s, Forza Italia e Azione/+ Europa. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca Quorum/Youtrend per SkyTg24. Dopo la crisi del governo Draghi e con all’orizzonte le elezioni del 25 settembre, gli italiani continuano ad avere fiducia nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella (63,2 per cento molta + abbastanza fiducia). Continua a calare, anche se rimane alta, la fiducia nel premier: il 52,3 per cento degli intervistati ha molta o abbastanza fiducia in Mario Draghi.

Al terzo posto tra gli esponenti politici di cui ci si fida di piu’ c’e’ Giorgia Meloni. Tra i leader di partito, le percentuali piu’ alte le registrano Giorgia Meloni, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Seguiti da Enrico Letta, Luigi Di Maio, Carlo Calenda e Matteo Renzi. La crisi energetica e l’aumento delle bollette sono i temi di cui, secondo il 64,6 per cento, dovrebbe occuparsi subito la politica.

Per quanto riguarda le intenzioni di voto, in un contesto sostanzialmente stabile, si conferma il trend di crescita, rispetto alla scorsa rilevazione, di Fd’I al 24,2 per cento, (era al 23,8 per cento) e Pd al 23,4 per cento (era al 22,5 per cento). La Lega registra un 13,5 per cento (+0,1 per cento) mentre il M5s ottiene il 9,9 per cento (+0,1 per cento). FI raggiunge l’8 per cento (-0,3 per cento), Azione + Europa il 5,2 per cento, (+0,3 per cento) Sinistra italiana/Europa Verde si attesta il 4,0 per cento (-0,2 per cento), Italia Viva al 2,6 per cento (+0,8 per cento) come ItalExit (+0,6 per cento). Sul fronte delle coalizioni, il centrodestra complessivamente avanza leggermente arrivando al 46% nell’ipotesi di un contesto tripolare col Movimento 5 Stelle come terzo polo.

Nell’ipotesi di scenario del ‘campo largo’, il centrodestra arriva a sfiorare il 50 per cento (49,8 per cento). Il centrosinistra ottiene il 33,2 per cento. Tra gli scenari, e’ interessante notare come per i “centristi” (in particolare Azione) lo scenario in coalizione col Pd sia di gran lunga il preferibile: i partiti centristi, andando da soli, avrebbero un saldo negativo (il primo a soffrirne sarebbe proprio il partito di Calenda e Bonino) disperdendo voti sia verso il centrosinistra ma anche verso il centrodestra. Azione e Piu’ Europa sono stimati al 4,4 per cento in coalizione col Pd, invece al 3,3 per cento fuori dal centrosinistra.

Crisi energetica (64,9 per cento) e salari per (54,9per cento) sono le priorita’ per la maggioranza assoluta degli italiani. Seguiti da due temi che guardano soprattutto al futuro: ambiente (45,2 per cento e giovani (38,5 per cento). Questi stessi temi sono quelli che per gli italiani necessiterebbero di maggiore approfondimento nel dibattito pubblico: livello dei salari e inflazione (73 per cento), il futuro dei giovani italiani e la scuola (72,6 per cento), la crisi energetica e l’aumento delle bollette (69,7 per cento), ambiente e cambiamento climatico (60,4 per cento). La parte maggioritaria degli italiani e’ insoddisfatta di quanto siano affrontati i temi a loro cari nel dibattito pubblico (54,4 per cento), ma a loro giudizio non c’e’ un solo agente egemone che detta l’agenda mediatica: per quanto con una prevalenza indichino politica (29,2 per cento) e giornalismo (25,1 per cento), anche social media (13,9 per cento) e societa’ civile (13,3 per cento) danno il loro contributo.

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