di Gigi Cabrino – L’aumento del costo del gas sta obbligando il governo, in carica solo per gli affari correnti, a prendere provvedimenti immediati, non è possibile aspettare l’insediamento del prossimo governo.
Invece niente muove gli interessi della politica nazionale ad affrontare la crisi alimentare che si sta prospettando.
Di poche settimane fa i calcoli dell’Istat che stimano nel 3% il taglio dei prodotti alimentari comprato dalle famiglie a motivo dell’aumento dei prezzi.
Coldiretti ha osservato al proposito: “Gli italiani sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti per effetto dei prezzi che hanno fatto segnare per gli alimentari un aumento record complessivo del +9,6% tra prodotti freschi e lavorati nel luglio 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’aumento dei prezzi scatenato dal mix esplosivo dell’aumento dei costi energetici e del taglio dei raccolti a causa del clima costerà nel 2022 alle famiglie italiane quasi 9 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat”.
Proprio a nessuno viene in mente di accogliere la proposta di reddito alimentare destinando almeno parte dei miliardari che ogni anno spendiamo per il reddito di cittadinanza, coi risultati che vediamo, al sostegno delle realtà del terzo settore impegnate nella raccolta e distribuzione di alimenti alle famiglie, sempre più numerose, che non ce la fanno ?
Va benissimo provare a garantire il riscaldamento nei prossimi mesi, ci mancherebbe, ma scaldarsi senza potersi permettere un nutrimento minimo non è una gran prospettiva.