Scure del governo sui professionisti: cittadini di serie B, zero aiuti e rinvii su casse previdenza a chi era senza lavoro per Covid

9 Settembre 2020
Lettura 1 min

La notizia non viaggia per ora sulle principali agenzie stampa ma viene affrontata in un taglio basso sul Corriere.it. Di che si tratta? E’ una bomba a orologeria, perché, come si legge, “È in arrivo la mannaia del Governo sui provvedimenti che le Casse di previdenza hanno adottato in favore degli iscritti. A causa del Covid, molte casse private di previdenza hanno scelto di aiutare gli iscritti con riduzioni e dilazioni contributive. Ma l’effettiva efficacia di queste delibere arriva solo con l’approvazione da parte ministeri vigilanti, Mef e Lavoro, che però sembrano non avere alcuna intenzione di avallare questi aiuti. In particolare, pare esistere la contrarietà del Ministero dell’Economia a rinviare al prossimo anno il flusso di entrate dagli enti privati”.

In altre parole, lo Stato si gira dall’altra parte quando i lavoratori sono autonomi e rappresentano la fascia medio alta del Paese trattandosi di liberi professionisti indispensabili per tutti ma, a quanto pare, non per Palazzo Chigi

“A cadere sotto la scure del Mef e del Lavoro – prosegue il Corriere – potrebbero essere, in particolare, i provvedimenti già adottati nel pieno del lockdown dagli enti previdenziali di ingegneri e architetti, veterinari, periti industriali e geometri che consentono ai professionisti di saldare il debito contributivo fino a metà del prossimo anno. Gli avvocati addirittura fino al marzo 2022 (pagando gli interessi). Meno problemi avrebbero dovuto esserci invece per le delibere della Cassa dei dottori commercialisti e dell’Enpam (medici). I due enti di previdenza, infatti, hanno si concesso un po’ di sollievo agli iscritti rinviando i termini di versamento, ma con saldo finale comunque entro la fine dell’anno”.

I primi a essere tagliati fuori sono stati i consulenti del lavoro col loro ente previdenziale. «Abbiamo spiegato che, con il risparmio previdenziale accumulato nel tempo dai nostri iscritti e con la nostra saggia gestione, non ci sarebbe stata alcuna ripercussione sulla sostenibilità dell’Ente in termini di copertura nel medio e lungo termine», commenta il presidente dell’Enpacl, Alessandro Visparelli, al Corsera.

Nel coro si aggiunge anche Alberto Oliveti, presidente Adepp (Associazione delle casse di previdenza private): «Chiediamo al governo di aprire un tavolo di trattativa sul tema degli aiuti. Il differimento dei pagamenti è una misura adottata da molti enti privati in linea con gli aiuti che il governo ha riservato ad altre categorie a causa degli effetti economici della pandemia. Bisogna trovare una linea comune altrimenti si tramuterebbe in un provvedimento punitivo del governo nei confronti del mondo dei professionisti».

Lo spiega meglio di chiunque altro Fabrizio Bontempo in una nota dell’Associazione Giovani Consulenti del lavoro: “A patire gli effetti di tutto ciò saranno ovviamente i giovani professionisti strangolati da un lato dalla perdita di entrate (dovuta alla difficoltà finanziaria della clientela) e dimenticati per altro verso dallo Stato, che non ha riconosciuto loro i contributi a fondo perduto”, riporta il quotidiano di via Solferino.

Indubbiamente cittadini di serie B.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Referendum, un boomerang che ci prende alle spalle. Se va bene…

Prossimo Servizio

Ma allora Azzolina dà ragione a Federlegno? Lo sapeva che i banchi non si potevano fare subito. Ma con Arcuri ha tirato dritto…

Ultime notizie su Economia

TornaSu