Scuola, regna incertezza. Cala persino vendita zaini, giù fino al 60%

28 Agosto 2020
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Tutto e il contrario di tutto. Agosto dopo le ferie era il mese degli acquisti di beni scolastici. La cartella, lo zaino, il materiale didattico. Invece no. L’incertezza sull’avvio delle lezioni sta facendo sentire i suoi effetti sui consumi direttamente legati al comparto scuola. Secondo le federazioni di settore aderenti a Confcommercio che rappresentano le cartolibrerie e le librerie in tutta Italia, le vendite di materiale scolastico calano del 40%, con differenziazioni a livello regionale. La situazione e’ migliore per i libri scolastici, anche se i tempi di acquisto sono ritardati. 

“Ad oggi va a rilento la vendita di materiale scolastico, l’incertezza che aleggia sull’apertura delle scuole e sui modi dello svolgimento delle lezioni non ha portato le famiglie alla corsa all’accaparramento dei kit scolastici. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso registriamo un meno 40% di fatturato”, spiega Medardo Montaguti, presidente di Federcartolai Confcommercio. “Possiamo dire dopo un monitoraggio fatto tra i nostri associati – prosegue – che la situazione su territorio e’ a macchia di leopardo. Regioni come Calabria, Sicilia e Sardegna hanno delle perdite significative di vendite di zaini, diari e cancelleria dal 50 al 60% e per testi scolastici si va da 30 al 35% in meno di prenotazioni. In Centro Italia, Toscana, Emilia, e al Nord, Piemonte Veneto, Lombardia e Liguria le perdite sono piu’ contenute, dal 40 al 50%”.

(red)

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