di Gigi Cabrino – Si è tenuta a Firenze la Conferenza delle Camere di Commercio italiane. E’ stata l’occasione per molte associazioni di categoria di confrontarsi sulle prospettive economiche e di internazionalizzazione delle nostre imprese.
Confcommercio ha partecipato col suo presidente sangalli che, nel suo intervento, ha insistito sull’importanza della contrattazione per offrire maggiori possibilità di inserimento, inclusione e crescita.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, nel suo intervento alla conferenza nazionale delle Camere di Commercio a Firenze ha sottolineato che “solo con interventi costruiti a misura di persona, possiamo e dobbiamo incidere sulla piena “cittadinanza sociale ed economica” dei giovani e delle donne, anche per non perdere la grande occasione delle misure di riduzione dei divari messe in campo dal PNRR. Robuste politiche attive “su misura”, poi, sono anche una risposta concreta alla stessa questione del reddito di cittadinanza. Così come il dibattito sul salario minimo, si lega all’importanza dello stesso contratto collettivo nazionale. E qui c’è il tema di fondo della rappresentatività delle parti sociali. L’applicazione a circa 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori del nostro contratto del terziario, non è, dunque, solo la conferma della reale rappresentatività di chi lo stipula. È anche la testimonianza della capacità di cogliere le forti trasformazioni nel mercato del lavoro e di interpretare i cambiamenti dell’economia. Certo, in uno scenario caratterizzato dall’inflazione e dai troppi costi a carico delle imprese, gli stessi rinnovi contrattuali assumono un’importanza strategica non solo per la gestione delle regole del lavoro, ma anche per il contesto macroeconomico del nostro Paese. Per tutti noi c’è l’esigenza, da un lato, di riconoscere il giusto salario e, dall’altro, di salvaguardare la competitività delle imprese. E qui lo dico subito, occorre intervenire in maniera più decisa per la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sul costo del lavoro e per la detassazione degli aumenti contrattuali. Mi piace ricordare, ancora, i profili di grande modernità del contratto collettivo, a partire da quell’ampio sistema di garanzie e di welfare connesso. Penso ai Fondi, che offrono coperture di secondo pilastro a milioni di lavoratori, dalla sanità integrativa alla previdenza complementare. Fondi che non solo hanno continuato a crescere in questi anni difficili, ma che hanno anche dimostrato una efficace capacità di risposta a nuovi bisogni. Dallo sviluppo del capitale umano alla qualità del clima organizzativo, al benessere dei dipendenti; in sostanza una migliore occupazione”.