ROMA NON SA SPENDERE I FONDI EUROPEI TANTO QUANTO IL RESIDUO FISCALE DEL NORD

6 Aprile 2023
Lettura 2 min

di Gigi Cabrino – Il presidente della Corte dei Conti UE è intervenuto sulle difficoltà che stanno emergendo per il governo Meloni e per diverse amministrazioni locali (tendenzialmente al Sud).
Cosa che fa riflettere se la questione viene messa a raffronto invece con la capacità di Roma di spendere il residuo fiscale del Nord.

Ma vediamo cosa ha affermato la Corte dei Conti dell’Unione europea, che ha un ruolo cruciale in relazione al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) in quanto chiamata a verificare il corretto uso dei fondi. In una intervista al “Sole 24 Ore”, il suo presidente, l’irlandese Tony Murphy, come rilancia Agenzia Nova, nota alcune gravi carenze nel controllo dei soldi e ipotizza che le difficoltà dell’Italia nell’investire il denaro siano dovute a un eccesso di fondi a disposizione. Murphy, inoltre, mette in luce il rischio di non portare a termine il piano di spesa. Non esclude quindi che i co-legislatori possano considerare un prolungamento della durata del Fondo per la ripresa e resilienza (Frr). Murphy spiega quali sono le maggiori differenze tra il bilancio comunitario e in termini di spesa e di monitoraggio della spesa: “Le differenze riguardano il meccanismo di funzionamento. Nel bilancio comunitario c’è un evidente legame tra la richiesta di esborso e i costi sostenuti. Nel Frr c’è una dissociazione tra costi e pagamenti. Questi ultimi avvengono a rate previsti fino al terzo trimestre del 2026. I pagamenti non sono legati a costi, ma al raggiungimento di obiettivi predefiniti. Peraltro, nei piani nazionali non sono stati inseriti costi precisi misura per misura”.

“Ho fatto notare – racconta il presidente – che in effetti c’è una contraddizione, o meglio una incoerenza. La Commissione europea considera i fondi versati ai Paesi membri denaro nazionale e come tale dovrebbero essere responsabilità del singolo Paese. Ma lo stesso regolamento dà uno specifico ruolo di controllo alla Corte dei Conti e ad altre istituzioni comunitarie”. “Poiché ritiene il denaro nazionale – aggiunge – la Commissione non è chiamata a verificare il rispetto delle norme nazionali ed europee nelle richieste di pagamento degli Stati membri. L’osservanza di tali norme nei progetti finanziati dal Fondo per la Ripresa è in realtà demandata a un auto-controllo degli Stati membri”.


Quanto alle difficoltà dell’Italia di spendere il denaro europeo: “Sul fronte dei sussidi provenienti dall’Frr, il paese ha già ottenuto 29 miliardi di euro, ossia il 42 per cento del totale a disposizione. Tutto sommato, per ora, l’Italia se l’è cavata piuttosto bene, rispetto ad altri Paesi. Più in generale, però, c’è una concorrenza tra i fondi a disposizione”. “C’è – continua il presidente – un’enorme massa di denaro da assorbire e non è facile. Dal bilancio europeo 2014-2020, il paese ha usato appena il 60 per cento dei fondi disponibili. Quanto al periodo 2021-2027, per ora il denaro non è stato pressoché utilizzato: solo i fondi di coesione sono pari a 42 miliardi di euro. Oltre al denaro dell’Frr e del bilancio, dobbiamo poi aggiungere il programma Sure”. Insomma, “l’Italia è chiamata a spendere nel 2021-2027 quasi tre volte e mezzo quanto doveva assorbire nel 2014-2020. Molto denaro, e molta pressione sulle amministrazioni pubbliche. Aumentano inevitabilmente i rischi di errori”. Ecco perché, conclude Murphy, “in questa situazione i legislatori potrebbero essere chiamati a considerare un eventuale prolungamento dei tempi in modo da avere più tempo per completare tutti gli investimenti”.

Gigi Cabrino nato a Casale Monferrato (AL) nel 1977, laureato in economia aziendale, in Teologia e specializzato in servizi socio sanitari, padre di quattro figli. Consigliere comunale a Villanova Monferrato per due mandati a cavallo del secolo scorso e a San Giorgio Monferrato dal 2019. Lavoro nella scuola pubblica da alcuni anni come insegnante prima e tra il personale non docente poi. Atleta di fondo e mezzofondo da sempre.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

Prima notte in terapia intensiva per Berlusconi

Prossimo Servizio

Scuola, la differenza tra Nord e Sud non si risolve col pianto antico

Ultime notizie su Economia

TornaSu