In una ampia nota, l’organizzazione culturale Asènblea nasionałe veneta ha affrontato un tema caro all’indipendentismo da decenni. Ma perché non risvegliare il tema proprio ora?
“L’emergenza sanitaria si è già trasformata, per il Veneto, in una grave emergenza economica – si legge -. Molte imprese hanno chiuso e altre stanno per chiudere, dato che il lockdown applicato in Italia (ben più rigido, ad esempio, di quello della Germania e di vari cantoni svizzeri) ha costretto all’inattività tante imprese e lavoratori, con il risultato che quanti avevano costantemente bisogno della cassa per poter sopravvivere non ce l’hanno fatta”.
Che fare, in aletrnativa ai tradizionali canali di debito/credito? Ecco il progetto.
“Il Veneto deve allora cogliere l’opportunità della crisi per alzare la testa. Se dobbiamo indebitarci, molto meglio degli eurobonds e dei bond italiani sarebbe bonds emessi dalla Regione Veneto.
Gli eurobonds delineano una prospettiva cupa per il Veneto, poiché incarnano il progetto di un assistenzialismo comunitario che farebbe dell’intero Sud Europa un immenso Mezzogiorno che vive di sussidi. Pure un incremento del debito italiano è da scongiurare, dato che crea un ulteriore assoggettamento a Roma.
I Venetobonds, invece, sarebbero garantiti da un’economia – la nostra – che ora è in ginocchio, ma che dispone della possibilità di rialzarsi. Sul mercato del credito, titoli garantiti da una delle regioni più dinamiche d’Europa avrebbero un rating di tutto rispetto: molto migliore del rating dei titoli di Stato nazionali”.
Poi una digressione sul referendum del 2017 quanto l’autonomia fu richiesta a maggioranza dagli elettori chiamati alla consultazione. Perché non ricordarlo, si legge nella nota.
“Per varare i Venetobonds e ottenere un alto rating sul mercato internazionale, ovviamente, è necessario dare applicazione all’articolo 118 della Costituzione, che parla di principio di sussidiarietà. È necessario insomma rovesciare la piramide e far sì che il sistema fiscale sia regionalizzato, così che – sulla base di un patto nazionale – ogni realtà regionale sia chiamata a destinare a Roma una quota percentuale delle proprie entrate, ma fatto questo possa gestirsi nella massima autonomia, così da poter far fronte ai propri impegni assunti con i creditori”.
Il sasso è lanciato ma se ne parlerà più compiutamente in un meeting Zoom mercoledì 15 dalle ore 21 col prof. Marco Bassani, l’imprenditore Roberto Brazzale, il prof. Andrea Favaro, l’avv. Renzo Fogliata, presidente di Asenblea nasionale veneta, i prof. Lottieri e Lovat.
I riferimenti per accedere ai 100 posti sono
Topic: Venetobonds
Time: Apr 15, 2020 21:00 Zurich
Meeting ID: 881 8525 9082
Password: 968926
In alternativa ci sarà la diretta Facebook sulla pagina Anv asenblea nasionałe veneta.
Photo by Austin Distel