Per quanto Conte-Catilina abuserà della nostra pazienza? Fratelli d’Italia, Lega, Milano Finanza e imprese a lanuovapadania dicono che…

23 Giugno 2020
Lettura 4 min

di Gian Giacomo William Faillace – Sono terminati con tante promesse e con un reale nulla di fatto gli Stati Generali fortemente voluti da Giuseppe Conte: dieci giorni di circo mediatico per un piano di rilancio dell’economia italiana che vedrà la luce, se tutto va bene, a settembre quando qualche centinaia di migliaia di aziende sarà ormai fallita e con milioni di disoccupati e famiglie che non avranno più un futuro.

“Faremo, riceveremo, costruiremo”: queste le consuete parole del premier a cui ormai il popolo italiano è abituato dai tempi della famosa “potenza di fuoco”, annunciata a reti unificate e che è ormai diventata un dogma della fede pentastellata.

Abbiamo fatto anche noi una sorta di piccoli “stati generali” ma delle opinioni. Opinioni politiche, economiche, culturali… Ed ecco cosa è emerso.

PENSIERO REPUBBLICANO Francesco Nucara, ex segretario e deputato dello storico Partito Repubblicano Italiano, senza mezze parole, ritiene che il teatrino di Villa Pamphilj è stato una buffonata che non è servita a nulla. Un teatrino in cui non c’è stato un reale confronto e chiuso alla critica. Sempre secondo Nucara, all’Italia serve una reale politica di rilancio come il piano varato negli anni ’50 del secolo scorso.

FRATELLI D’ITALIA – “Un’inutile passerella dal sapore vagamente “sudamericano“ che non ha prodotto una sola idea, un solo argomento, un solo intendimento che valga la pena analizzare” sostiene l’on. Marco Osnato di Fratelli d’Italia.

LEGA SALVINI PREMIER – A fargli eco, l’on. Rebecca Frassini, quota Lega, che dichiara: “Tante belle speranze, pochissime idee e zero fatti concreti. Ecco la sintesi della dieci giorni di Stati generali che avrebbero dovuto ridisegnare l’Italia. Un lista lunghissima di buone intenzioni, di progetti tanto enfatici nelle parole spese per presentarli quanto vuoti nei contenuti. Non fa eccezione l’accenno vago ad un eventuale futuro abbassamento dell’Iva: una pura e semplice eventualità, un annuncio del tutto ipotetico e senza alcun fondamento. Così l’unica certezza che rimane alle imprese e famiglie è che, nel momento più acuto della crisi, si troveranno a dover pagare 29 miliardi di imposte tra Irpef, Ires e cedolare sugli affitti. Per questo la posizione della Lega è chiara: pace fiscale per tutte le tasse del 2020. Questa è l’unica misura che può far davvero ripartire il nostro Paese”.

MILANO FINANZAMarcello Bussi, di Milano Finanza, sostiene:”La convocazione degli Stati Generali è stata un’iniziativa di pubbliche relazioni che non ha prodotto nessun risultato concreto. Si è, semmai, delineata una politica economica sempre più vicina alla Germania che mira alla patrimoniale a danno degli italiani”.

DESIGN – Nel mondo dell’imprenditoria la fashion designer romana Giordana Varon sostiene:”Credo Che consultare tutte le parti sociali sia una iniziativa più che lodevole. Ascoltare i problemi di tutte le parti sociali, quindi anche delle piccole imprese possa essere di grande aiuto al governo per far ripartire un’economia veramente allo stremo. Ovviamente priorità e problemi inevitabilmente coincidono e riguardo specificamente al mio settore sono: la totale assenza di ordini nel 2020 a causa dell’annullamento degli eventi, la lentezza e scarsità degli aiuti messi in campo dal governo. Le grandi imprese hanno un più facile accesso al credito mentre le piccole soffrono molto di e andrebbero supportate maggiormente. Il rischio è che se ciò non avvenisse, assisteremo alla chiusura di numerose imprese”.

FLEXYCASAFatima Hamham, amministratore delegato di Flexycasa, giovane start up operante nel mondo del proptech dichiara: “Dopo la fine del lockdown sta aumentando la richiesta di immobili in periferia, lontano dai centri delle grandi città. In questo momento non stiamo assistendo ad un calo sensibile del prezzo delle case e crediamo anche che si manterrà inalterato ancora per molto tempo. Il Covid ha accelerato processi già in atto, dalla logistica all’ecommerce. Credo ci sarà una scossa per il settore immobiliare, che si libererà dalle idee ancorate a logiche che stavano diventando un danno per le grandi aree urbane. In questo momento ci sono tragedie personali e drammi ma siamo ripartiti dopo l’11 settembre, la peste e la Spagnola. A maggior ragione questo è il momento di dare risposte giuste, ripartendo dalle diseguaglianze: basta grattacieli destinati a restare vuoti, ma edifici residenziali moderni, sostenibili e tecnologici che siano dotati di servizi: dagli spazi comuni per lavorare al babysitteraggio che consentirebbero a molte famiglie di conciliare lavoro e figli. Sono questi i problemi delle persone, non offrire appartamenti che solo il 5% della popolazione si può permettere. Non entro nei particolari delle decisioni che hanno intenzione di pretendere per rilanciare l’Italia. Questa riflessione l’ ho avuta ascoltando le esigenze delle famiglie che cercano casa in contesti periferici, con spazi comuni aree verdi comodità di raggiungere il centro delle città e appunto i servizi descritti sopra. Stanno cambiando le esigenze non la voglia di investire e crediamo che questo sia proprio il momento di farlo. Le banche stanno aiutando con le loro offerte – mutui bancari a tasso inferiore dell’1% per una durata trentennale- che invogliano sicuramente a investire in questo momento”.

Gli imprenditori, i lavoratori in generale, hanno le idee chiare su cosa possa servire per salvare l’Italia ed il suo popolo, il governo no. L’attuale coalizione governativa si sta, per l’ennesima volta, dimostrando ad una distanza siderale dalle esigenze degli italiani e questa lontanza dai cittadini rischia di sfociare in veri e propri disordini nonostante i controllori dei territori di alcune aree del Paese siano stati liberati allo scopo di bloccare sul nascere eventuali manifestazioni dovute all’esasperazione. Gli unici a sostenere le vaghe azioni dell’esecutivo, ovviamente sono i sindacati della triplice – o triade- che come ormai è prassi, scherniranno i lavoratori con finte e prolungate trattative in tavoli di concertazione che non produrranno risultati se non la perdita del lavoro dei loro iscritti e simpatizzanti.

Sburocratizzazione, liquidità, aiuti alle imprese ed alle famiglie ed al modo del lavoro: ecco le richieste del mondo reale, pertanto la domanda al governo sorge spontanea: “Quousque tandem abutere patientia nostra?” Questi nuovi Catilina, facendo leva sui malumori e sfruttando la fiducia di diseredati, disoccupati e nuovi poveri ma, a differenza di Catilina, che mai ottenne il potere, questi una volta ottenuto il potere, hanno tradito i loro sostenitori svendendosi a coloro che inizialmente avevano contrastato. Il politico e generale romano, a Pistoia, ebbe un sussulto di dignità e affrontò il nemico pur sapendo di perdere la vita, almeno così lo descrive Sallustio. Avranno Conte ed i suoi sodali lo stesso decoro lasciando le stanze del potere?

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Direttrice: Stefania Piazzo
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