Era nell’aria. Ed è arrivata. Per ora la patrimoniale è sotto forma di emendamento alla manovra. L’ipotesi della maggioranza prevede di cancellare l’Imu e l’imposta di bollo sui conti correnti bancari e sui conti di deposito titoli per sostituirle con un’imposta progressiva “sui grandi patrimoni la cui base imponibile è costituita da una ricchezza netta superiore a 500.000 euro, derivante dalla somma delle attività mobiliari ed immobiliari al netto delle passività finanziarie, posseduta ovvero detenuta sia in Italia che all’estero”.
Insomma, un appartamento a Milano e una seconda casa o un appartamento e la liquidazione di una famiglia di due pensionati fa ricchi da tassare, secondo la sinistra, chi ha una proprietà e dei risparmi di una vita. Così per chi ha una impresa, chiusa per Covid.
E’ la patrimoniale tanto annunciata nei corridoi. E’ quanto chiede un emendamento alla manovra firmato da un gruppo di deputati Leu e Pd. La proposta, anticipata su ‘Il Fatto Quotidiano’, è presentata da una decina di deputati: primo firmatario Nicola Fratoianni (Leu) seguito da Matteo Orfini (Pd). Sono previste imposte progressive, che partono dallo 0,2% “per una base imponibile di valore compreso tra 500.000 euro e 1 milione di euro” per arrivare al 2% oltre i 50 milioni di euro. Per il 2021 è prevista un’aliquota del 3% per patrimoni superiori al miliardo di euro.