L’Olanda di Rutte, l’uomo del no al Recovery Fund, vacilla?

24 Novembre 2020
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Un terremoto politico sta scuotendo l’estrema destra populista olandese dopo che il leader del partito FvD, Forum per la democrazia, Thierry Baudet, e’ stato costretto a dimettersi per le dichiarazioni “antisemite e omofobe” di alcuni esponenti del movimento giovanile del suo partito. Dimissioni che assumono un peso politico non indifferente a pochi mesi dalle elezioni politiche previste a marzo del prossimo anno.

Un voto a cui le destre guardano con interesse nel tentativo di dare il benservito al premier liberale Mark Rutte che governa con una maggioranza risicata. A sollevare il polverone sono stati i media locali che hanno pubblicato esternazioni e commenti dei giovani del partito che avevano condiviso messaggi di elogio dei nazisti. Secondo il quotidiano olandese Het Parool tra i messaggi vi era anche quello di uno studente che inneggiava alle formule economiche del Nazionalsocialismo, mentre altri citavano slogan delle SS. Baudet ha reagito alla bufera annunciando le sue dimissioni su Twitter, ma anche che non sarebbe stato piu’ il capolista di FvD alle elezioni di marzo.

Il politico conservera’ comunque il suo ruolo in qualita’ di deputato alla Camera bassa del Parlamento dell’Aia. Pur condannando le affermazioni antisemite e razziste definendole “terribili”, Baudet ha pero’ preso posizione contro quella che ha definito una “cultura del processo da parte dei media”, deplorando il fatto che alcuni membri del suo partito non abbiano voluto attendere un’indagine interna prima di “gettare fango” e denunciare quanto accaduto.

Baudet sara’ temporaneamente sostituito dal vicepresidente Lennart van der Linden, mentre “il consiglio di amministrazione del partito ha deciso di non riconoscere l’associazione giovanile Jfvd come affiliata ufficiale della FvD fino a nuovo avviso”, ha reso noto il partito stando alla Afp.

Il Forum per la democrazia e’ diventato un vero e proprio partito politico nel 2016, e poi un anno dopo e’ entrato al Parlamento alle ultime elezioni legislative. Di origine franco-indonesiana, definito dalla stampa locale un eccentrico ‘filosofo’, Baudet ha fatto affidamento all’eleganza nel vestire e su una forte presenza sui social network nel divulgare il suo euroscetticismo e le sue politiche sull’immigrazione, in linea con gli altri partiti della galassia populista europea, seppur distanziandosi dal suo rivale Geert Wilders del Partito della Liberta’ di estrema destra. “Gli alleati olandesi di Giorgia Meloni flirtano con i neonazisti. Le dimissioni di Baudet sono una ammissione di colpevolezza”, ha affermato Mario Furore, europarlamentare del M5S. Al Parlamento europeo il partito di Baudet siede nel gruppo dei Conservatori e Riformisti dove c’e’ anche Fratelli d’Italia. 

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