L’Italia deve farsi restituire 400 milioni di prestito da Alitalia. Tanto abbiamo pagato noi 519 euro a famiglia

27 Marzo 2023
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Per La Commissione europea il prestito di Stato di 400 milioni di euro concesso dall’Italia nel 2019 alla compagnia aerea ALITALIA è illegale ai sensi delle norme dell’Ue sugli aiuti di Stato. Per Bruxelles il governo italiano deve quindi recuperare l’aiuto di Stato illegittimo, più gli interessi, da ALITALIA, ma non è tenuta a farlo da Ita Airways. “L’esclusione di Ita dalle richieste di restituzione del prestito ponte ad ALITALIA è la dimostrazione che siamo nel giusto e continueremo su questa strada. Le conclusioni della Commissione Ue erano attese e ampiamente previste”, commenta il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. 

“Tra salvataggi, aumenti di capitale e contributi pubblici, ALITALIA è costata circa 519 euro a famiglia, 224 euro a cittadino residente, neonati compresi”. Lo afferma oggi Assoutenti, commentando in una nota la decisione della Commissione europea che ha bocciato il prestito-ponte da 400 milioni di euro concesso nel 2019 dall’Italia alla compagnia aerea.

”Negli ultimi 50 anni lo Stato ha più volte aperto il portafogli per iniettare liquidità nelle casse di ALITALIA ed evitare il fallimento della compagnia aerea”, dice il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi. “Prima dell’ingresso di Ethiad in ALITALIA, lo Stato Italiano ha speso 7,4 miliardi di euro tra aumenti di capitale, prestiti e altri contributi pubblici. Successivamente al 2014 e a causa dell’aggravarsi della situazione finanziaria dell’azienda, i Governi che si sono succeduti hanno regalato altri soldi ad ALITALIA, tra ricapitalizzazioni, prestiti-ponte fino ad arrivare ad altri 3 miliardi. A questi miliardi si sono poi aggiunti nel 2021 ulteriori 3 miliardi di euro del Decreto Rilancio e degli indennizzi per la crisi Covid”. “Il conto totale dei salvataggi di ALITALIA sale così a 13,4 miliardi di euro di soldi pubblici, risorse sottratte alla collettività e su cui oggi l’Europa bacchetta giustamente l’Italia, colpevole di aver gettato denaro in un pozzo senza fondo”, conclude l’associazione.

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