L’Europa interroga l’Italia sugli effetti dello stop al superbonus e poi chiede: Come siete messi col Pnrr?

19 Febbraio 2023
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Per affrontare le grandi sfide globali, bisogna proseguire “sulla strada dell’approccio e delle risorse comuni, che ha già funzionato molto bene nella reazione al Covid. Che sia sull’Ucraina, sulle politiche di bilancio o industriali, bisogna evitare di rompere le righe nella logica del ‘ciascun per s锑. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera Paolo Gentiloni, commissario agli Affari economici e monetari della Commissione europea. “E’ certo importante assorbire i vari programmi esistenti, a partire dal Piano di ripresa (Pnrr), ma non basta. Ci sono nuovi bisogni di politica industriale e per il clima e occorre identificare ulteriori risposte comuni – spiega – È il fondo per la sovranità di cui parla la presidente Ursula von der Leyen”. C’è un punto “che riguarda l’Italia, come altre economie”, quello di “mantenere la crescita mentre inizia a farsi sentire una politica monetaria più restrittiva. Il credito sta rallentando sia per le famiglie che per le aziende. Iniziamo a vedere più fallimenti di imprese”. Le politiche di bilancio “non possono andare in direzione opposta rispetto al tono più restrittivo della politica della Banca centrale europea – osserva – Il Pnrr è una corsa contro il tempo, ma una corsa salutare. A maggior ragione ora che il credito privato rischia di ridursi”. Per quanto riguarda il Superbonus, l’Unione “non ha mai suggerito strumenti come la cessione dei crediti, con le dinamiche di finanza pubblica che ciò ha innescato e che il ministro Giorgetti ha giustamente denunciato. Ora la Commissione ha chiesto all’Italia un rapporto sui risultati conseguiti con il Superbonus negli ultimi due anni e lo riceveremo, credo, presto”. Ora va cercata un’intesa sulla revisione del Patto di stabilità “fra i diversi governi e poi lavorare con il Parlamento europeo. Comunque noi daremo linee guida sulle politiche di bilancio già il mese prossimo”. Rispetto infine ai recenti contrasti fra Francia e Italia, “le autorità italiane e francesi dicono che non c’è particolare contenzioso fra i due Paesi – sottolinea – Sarebbe un grave errore”. L’Italia “può e deve svolgere un ruolo chiave. E avendo finora smentito i sospetti di anti-europeismo, il governo italiano può svolgere pienamente quel ruolo”.

“Non darei troppo peso ai decimali di una previsione sull’anno prossimo. C’è però un punto che riguarda l’Italia, come altre economie: dopo un 2022 migliore delle attese, in cui il Paese è cresciuto più della Cina, il tema per l’Europa e per l’Italia è mantenere la crescita mentre inizia a farsi sentire una politica monetaria più restrittiva. Il credito sta rallentando sia per le famiglie che per le aziende. Iniziamo a vedere più fallimenti di imprese”, dice il commissario europeo sulle previsioni di una crescita più bassa dell’Italia in Europa nel 2024. Alla domanda se serve un aumento della spesa corrente, afferma: “Non ce n’è lo spazio. Le politiche di bilancio non possono andare in direzione opposta rispetto al tono più restrittivo della politica della Banca centrale europea. Ma, a differenza di ciò che accadde dopo la crisi finanziaria, in Italia e in Europa gli investimenti pubblici ora crescono. Anche nei Paesi ad alto debito, proprio grazie ai fondi europei. Non siamo in un orizzonte di austerità. Il Pnrr è una corsa contro il tempo, ma una corsa salutare. A maggior ragione ora che il credito privato rischia di ridursi”.

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