L’e-commerce che batte Amazon in Amazzonia si chiama Bemol

22 Novembre 2020
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Effettuare consegne a domicilio nella foresta tropicale amazzonica è costoso e complesso: la sfida e’ stata vinta da Bemol, societa’ brasiliana di discendenti marocchini ebrei che opera in territori remoti mai raggiunti dal gigante dell’e-commerce, Amazon. Bemol ha alle spalle una storia di oltre 70 anni, fondata nel 1942 da tre nipoti di un immigrato ebreo marocchino arrivato in Brasile nel 1887. Fino al 2018 nei suoi megastore di Manaus – capoluogo dello Stato di Amazonas (Nord) da 2 milioni di abitanti – la societa’ di famiglia ha venduto frigoriferi e televisori in modo tradizionale. Due anni fa uno dei nipoti dei fondatori, Denis Minev, ha intuito che centinaia di migliaia di potenziali clienti lungo il corso dell’Amazzonia e dei suoi affluenti erano tagliati fuori dai circuiti commerciali classici e dall’e-commerce, così decise di raggiungerli. Una sfida non da poco, che neanche il leader dell’e-commerce ha voluto accettare: Amazon serve a malapena il fiume omonimo. 

Concretamente, prima dell’arrivo di Bemol i residenti in localita’ sperdute dovevano pagare fino al 30% del prezzo del prodotto in piu’ per la spedizione e attendere un mese e oltre affinche’ il servizio postale consegnasse la merce. In alternativa dovevano raggiungere Manaus con un lungo viaggio, spendendo tempo e denaro, per andare a fare direttamente i loro acquisti. La svolta per le popolazioni della foresta pluviale amazzonica e’ arrivata con Bemol: Minev ha garantito ai clienti la consegna dei prodotti ordinati online entro una settimana e senza un centesimo in piu’ rispetto al prezzo nei loro megastore di Manaus. “Il modello di e-commerce tradizionale senza una presenza fisica non avrebbe funzionato in Amazzonia” ha spiegato Minev a The Economist. Cosi’ la storica azienda brasiliana, forte della sua esperienza e della conoscenza degli usi e costumi locali, ha ideato una risposta su misura: il caboclo e-commerce. Caboclo e’ un termine che racchiude le origini indigene ed europee dei brasiliani, in un miscuglio di tradizione e modernita’. Per incoraggiare gli amazzonici ad effettuare i loro primi ordini online, Bemol ha installato il Wi-Fi nella piazza principale di ogni citta’ dove ha lanciato l’e-commerce caboclo. Imposta il suo catalogo in modo che venga visualizzato sugli smartphone degli utenti e concede minuti gratuiti di connessione a coloro che effettuano ordini. Come Amazon, Bemol invia annunci ai clienti in base ai dati che forniscono. Inoltre ha inventato alcune tattiche per adattarsi alla regione. Gli amazzonici che non hanno risparmi o carte di credito usano prestiti a tasso zero a partire da 150 reais (23,5 euro) per finanziare i loro acquisti; l’85% delle vendite online di Bemol viene pagato in questo modo. Gli acquirenti poco avvezzi all’utilizzo di Internet possono effettuare ordini e presentare reclami con l’aiuto di un addetto presso farmacie e stazioni di servizio galleggianti. Bemol consente i resi, ma incoraggia i clienti ad accettare invece i buoni.

Ingegnosa anche la soluzione logistica trovata da Minev: ha esternalizzato le consegne, affidandole alle colorati navi passeggeri e mercantili, come la Lion of Judah, operative da tempo in tutta la regione. Solo poche imbarcazioni, che salpano dal porto di Manaus, e il loro equipaggio servono ogni rotta. I ponti inferiori della nave che raggiunge tra le altre Uarini, citta’ della manioca, hanno ganci per 467 amache dove i passeggeri dormono durante i tre giorni del tragitto. A viaggiare con loro centinaia di casse di birra, migliaia di scatole di uova, decine di polli congelati e altri vivi, ma anche materassi, cucine e altri elettrodomestici della Bemol. I contratti con i proprietari delle barche sono solo verbali e l’inventario viene registrato con carta e penna, in barba a possibili errori umani. E se la merce scompare – puo’ succedere con gli smartphone – Bemol se ne assume il rischio. Nel giro di pochi mesi Minev ha vinto la scommessa, confermando il suo intuito imprenditoriale. L’operazione pilota lanciata ad aprile 2019 a Autazes, 100 km a valle di Manaus, ha portato 113 ordini e oltre 11 mila euro di incassi solo nel primo mese. A febbraio scorso Bemol ha cominciato a raggiungere una dozzina di citta’ amazzoniche, realizzando in un solo mese un fatturato di oltre 400 mila euro. Dopo i mesi piu’ duri della pandemia di Covid-19, gli affari hanno registrato un boom, con oltre 1,6 milioni di euro di ricavi a giugno scorso. “Qui Amazon ha perso denaro per anni e anni. Noi siamo gia’ redditizi” ha concluso Minev. In tempi di crisi economica causata dalla pandemia Bemol ha salvato la nave Lion of Judah, rimasta ferma in porto per settimane, mentre le imbarcazioni sono state utilizzate come ambulanze per pazienti contagiati dal Covid-19 e come obitorio momentaneo per quanti morivano. Ma ora che il trasporto e’ ripreso, passeggeri e scambio di merci sono drasticamente diminuiti, ma per fortuna la Bemol usufruisce sempre del servizio. Grazie all’e-commerce anche la storica nave e’ riuscita a rimanere a galla.

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