La combinazione tra contratti di lavoro di breve durata e intensita’ e una bassa retribuzione oraria si traduce in livelli retributivi annuali decisamente ridotti. La crescita dei prezzi osservata dalla seconda meta’ del 2021 fino a maggio 2022, in assenza di ulteriori variazioni al rialzo o al ribasso, potrebbe determinare a fine anno una variazione dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo pari a +6,4 per cento. Senza rinnovi o meccanismi di adeguamento cio’ comporterebbe un’importante diminuzione delle retribuzioni contrattuali in termini reali che, a fine 2022, tornerebbero sotto i valori del 2009. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale 2022 dell’Istat. Inoltre – aggiunge Istat – la presenza all’interno della famiglia di individui che si trovano in una posizione di svantaggio rispetto al mercato del lavoro puo’ determinare condizioni di forte disagio economico

Inflazione – Stipendi 2022 ma sono fermi come fossimo al 2009
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Bollette, già 2,2 milioni in povertà energetica. Gli autonomi pagano due volte: come imprenditori e per le utenze domestiche
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Mercato energia, l’addio al mercato tutelato può costare quasi 1000 euro a famiglia
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Altro che superbonus. Vi racconto il decreto da 200 miliardi di aiuti dalle banche, garantiti dallo Stato per il Covid. Poi arriva la crisi, la guerra e dal 2022 lo Stato toglie le garanzie….
di Giuseppe Longhin – Si parla molto del superbonus 110% (articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 decreto Rilancio) e dei problemi da parte del Governo nel rispettare i pagamenti per mancanza