IL RESIDUO FISCALE DEL NORD VALE UN PNRR ALL’ANNO. PERCHE’ FACCIAMO DEBITI PER AVERLO ?

6 Luglio 2022
Lettura 1 min

di Gigi Cabrino – Stanno arrivando ai nostri comuni i fondi relativi ai progetti del Pnrr, in alcuni casi sono stati stanziati importi importanti per opere strutturali coerenti con i piani di sviluppo programmati da sindaci ed amministratori attenti ed apprezzati.

Purtroppo non tutti i comuni vedranno esaudite le proprie richieste ma le cronache locali dei territori ci informatiche ingenti somme arrivano ai comuni e di questo non c’è che da rallegrarsi e complimentarsi con sindaci e tecnici che hanno saputo ideare e progettare per cogliere questa occasione storica di finanziamenti europei.

Una riflessione generale, però, va fatta: perché mai i nostri comuni ed i nostri territori devono sperare esclusivamente nell’accesso a fondi comunitari o di altro tipo per realizzare interventi ed opere che fino a non più di trent’anni fa si sarebbero potuti fare attingendo alle casse comunali grazie a trasferimenti dallo stato di tasse regolarmente pagate da cittadini ed imprese?

La tassazione è aumentata senza sosta e senza sosta sono stati ridotti i trasferimenti di risorse ai comuni, il famoso residuo fiscale, tasse pagate in un territorio che non corrispondono a soldi pubblici investiti in quel territorio; uno stato centrale, insomma, che tassa sempre più e dà sempre meno agli enti locali trattenendo voracemente quanto più possibile.

Per forza i sindaci devono sperare in fondi Pnrr o bandi di altro tipo; perché non possono le comunità poter usufruire delle tasse pagate? Passi per grandi progetti di respiro ampio, pensiamo al finanziamento tramite i fondi Pnrrr delle grandi opere infrastrutturali, ma perché mai i cittadini di un comune devono sperare in bandi vari per vedere messa in sicurezza una collina a rischio geologico, per sistemare le strade comunali o altre opere simili?

Oltre al 40% del Pnrr destinato in partenza al sud il ministro Giovannini ha confermato che con le quote destinate ai territori svantaggiati i fondi al sud saliranno al 56%.

Dei 220 miliardi del Pnrr andrebbero 123 al Sud e 97 al Centro e al Nord. E stiamo parlando di uno stanziamento europeo unico ed irripetibile.

Si dà il caso che ogni anno le sole regioni del Nord vantino un residuo fiscale tra i 110 e 120 miliardi. Ogni anno.

Se questi miliardi restassero nelle disponibilità dei territori che li hanno versati tutti i comuni del Nord avrebbero ogni anno molto più di quanto il Pnrr dá una tantum e non a tutti.

Bravi tutti i sindaci che stanno riscuotendo le somme del Pnrr ma se trattenessimo il nostro residuo fiscale tutti avrebbero molto di più, in pratica un Pnrr all’anno.

IL GIORNALE

Direttrice: Stefania Piazzo
La Nuova Padania, quotidiano online del Nord.
Hosting: Stefania Piazzo

Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Servizio Precedente

ENERGIA – La Danimarca a Palermo: un confronto su rinnovabili ed ecolico offshore

Prossimo Servizio

Prove Invalsi. Italia spaccata in due. Al Sud in 6 regioni in 10 anni non si raggiunge il livello base di italiano

Ultime notizie su Economia

Draghi, fortissimamente Draghi

di Gigi Cabrino – È tornato a parlare del dossier sulla competitività che sta predisponendo per conto della commissione UE; e , come prevedibile, quando Mario Draghi parla e sue parole fanno
TornaSu

Don't Miss