Il lockdown? E’ già qui: Pil, crollo del 12,8%

31 Agosto 2020
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di Stefania Piazzo – Non serve leggere il bollettino della Protezione civile, fare la conta dei contagi. Né serve aggiornare il pallottoliere degli sbarchi. L’emergenza è qui, il lockdown è tra di noi. Il Pil ci dice, spiega l’Istat, che abbiamo “flessioni del 12,8% in termini congiunturali e del 17,7% in termini tendenziali, mai registrate dal 1995”.

Più chiaro di così. La discesa libera dipende soprattutto dalla domanda interna, crollano i consumi privati, la domanda estera, gli investimenti. Tutto.

E’ algebra, più, meno…. Addizioni e sottrazioni elementari. Eppure tutto ruota attorno a Lampedusa, al fenomeno migratorio, all’incapacità del governo e dell’Europa di trovare una soluzione, di essere tempestivi, efficaci nel fermare, “gestire”, parola grossa, l’odissea. E così mentre tutto si concentra su una questione di ordine e sanità pubblici, il Paese si spegne.

Le campagne elettorali affrontano il taglio dei parlamentari, la nuova legge elettorale, una a legislatura. Mentre il fisco non cambia, il reddito di cittadinanza non produce lavoro, e le politiche si concentrano su interventi di detassazione al Sud. Il Sud però resta quel che è, non bastano i fondi, il recovery fund. Il Nord s’incazza ma mai troppo sul serio. La questione settentrionale riaffiora a ondate, quella meridionale sempre, e si va avanti così con una classe politica che sembra l’immgine specchiata delle ricerche di Gioele e Viviana. Il luminol lo usano solo dopo che hanno ritrovato i resti dei corpi.

I cittadini, esausti, ringraziano.

Photo by Brendan Church 

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