di Luigi Basso – Che succede a Roma? In queste ore circolano voci e retroscena, genere letterario peraltro molto amato nella Penisola, sulle fitte trame che si starebbero tessendo a Roma, quasi fossero finissimi arabeschi disegnati da mani di misteriosi saggi onniscienti.
Questi segreti sarebbero conosciuti da pochi iniziati, tant’è che si possono leggere ovunque.
Noi, che non siamo iniziati, ma neanche finiti, ci accontentiamo di trarre una conclusione dopo aver più prosaicamente assistito al dibattito in Parlamento seguito alla informativa del Premier Conte del Grillo.
Il Premier ha spiegato che gli scienziati hanno detto in questi mesi tutto ed il suo contrario e, in tale Babele, dovendo fare qualcosa, lui ha seguito il suo comitato tecnico che suggeriva la linea più prudente possibile.
Su tale solco andrà avanti.
La politica del resto è fare delle scelte.
Alla fine del suo intervento ha cercato di difendere la legittimità costituzionale dei suoi DPCM, inutilmente: dopo le randellate ricevute persino dalla Corte Costituzionale, sul punto, è da capire, poveretto.
In mezzo il Premier ha infilato un elenco di misure che, dopo 3 mesi di emergenza, sarebbero sempre allo studio: in sintesi, più soldi per tutti, dalle colf ai disabili, dall’edilizia ai professionisti.
In libro dei sogni, senza una parola sulle coperture finanziarie: dove si pigliano i soldi?
L’opposizione ha ricoperto Conte del Grillo di improperi, ma ha elaborato al lato pratico una sola proposta: ricoprire di liquidità a fondo perso il popolo.
Sai che sforzo intellettivo.
Fin qui la cronaca.
Ora una piccola domanda: ma davvero qualcuno pensa che se il Governo avesse i soldi non coprirebbe di liquidità la cittadinanza?
La verità è che dal dibattito sono emerse due verità : lo Stato è senza il becco di un quattrino e vive alla giornata alla spera in dio, mentre l’opposizione urla per far vedere al suo elettorato, sempre più scettico e arrabbiato, che esiste, ma in realtà ha semplicemente il terrore di dover governare ed è disposta a fare da stampella su tutto, come la votazione sullo scostamento di bilancio ha dimostrato (per senso di responsabilità, come no?).