Il Covid e la povertà. Il Nord terra più colpita ma i partiti tacciono, vero?

16 Giugno 2021
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di Stefania Piazzo – L’Istat ce lo ricorda poi la politica se lo dimentica. Non è la prima volta che l’istituto infatti espone dati sconfortanti sulle nuove povertà. E non è la prima volta che la povertà dai dati che emergono cresce al Nord. Eppure le politiche sono orientate altrove.  

La crescita più ampia colpisce il Nord dove la povertà familiare passa al 7,6% dal 5,8% del 2019.

Ci ricordano infatii dati che fino al 2019 la povertà era più uniforme: al Nord (43,4%), al Sud (42,2%). Lo scorso anno si arriva al 47% al Nord, al 38,6% al Sud. “Ballano” 167mila famiglie in più.

Come spiega a LaPresse Luigi Rossi, vicepresidente dell’associazione di volontariato Pane Quotidiano Milano, “Nell’ultimo periodo abbiamo visto un aumento nei nostri passaggi del 15%, fino a 4mila persone al giorno. Chi era già sulla soglia della povertà ha avuto la mazzata finale”, prosegue sottolineando che “la vera sfida sarà quando finiranno gli ammortizzatori sociali: speriamo di sbagliare, ma le difficoltà rischiano di essere davvero tante”.

Riporta un’altra agenzia, Askanews, sui dati Istat:  “Anche in termini di individui è il Nord a registrare il peggioramento più marcato, con l’incidenza di povertà assoluta che passa dal 6,8% al 9,3% (10,1% nel Nord-ovest, 8,2% nel Nord-est). Sono così oltre 2 milioni 500mila i poveri assoluti residenti nelle regioni del Nord (45,6% del totale, distribuiti nel 63% al Nord-ovest e nel 37% nel Nord-est) contro 2 milioni 259 mila nel Mezzogiorno (40,3% del totale, di cui il 72% al Sud e il 28% nelle Isole). In quest’ultima ripartizione l’incidenza di povertà individuale sale all’11,1% (11,7% nel Sud, 9,8% nelle Isole) dal 10,1% del 2019; nel Centro è pari invece al 6,6% (dal 5,6% del 2019). Per classe di età, l’incidenza di povertà assoluta raggiunge l’11,3% (oltre 1 milione 127mila individui) fra i giovani (18-34 anni); rimane su un livello elevato, al 9,2%, anche per la classe di età 35-64 anni (oltre 2 milioni 394 mila individui), mentre si mantiene su valori inferiori alla media nazionale per gli over 65 (5,4%, oltre 742mila persone). Rispetto al 2019 la quota di famiglie povere cresce a livello nazionale in tutte le tipologie di comune, sebbene con alcune differenze a livello ripartizionale: al Nord aumenta – da 6,1% a 7,8% – nei comuni fino a 50mila abitanti (diversi dai comuni periferia area metropolitana) e nei comuni periferia delle aree metropolitane e comuni da 50.001 abitanti (dal 4,8% al 7,0%). Nel Centro a peggiorare sono le condizioni delle famiglie residenti nei centri area metropolitana, con un’incidenza che passa dal 2,0% al 3,7% mentre nel Sud l’incidenza di povertà cresce, dal 7,6% al 9,2%, nei comuni fino a 50mila abitanti (diversi dai comuni periferia area metropolitana)”. 

Nulla da dichiarare, da quel di Roma o di Milano?

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