“Il ministro Giorgetti ha spiegato al suo segretario e al suo partito cosa ha deciso sulle pensioni? Giorgetti faccia vedere qualche tabella, gli spieghi la differenza tra sistema misto e contributivo, e se necessario faccia qualche disegno se non capiscono. E se puo’ , ministro, trovi il tempo di incontrare il presidente del Consiglio, e spieghi cosa e’ successo con Opzione donna”. Lo ha detto il segretario generale della Ui, PierPaolo Bombardieri, dal palco della manifestazione a Piazza del Popolo nel giorno dello sciopero indetto con la Cgil contro la manovra. “Se non siete riusciti a capirlo vi proviamo a raccontare noi cosa avete scritto nella manovra”, ha aggiunto Bombardieri.
E aggiunge, rivolgendosi al governo sulla questione della sicurezza sul lavoro: “Quante persone devono morire prima che la vostra coscienza vi imponga di intervenire”.
Hanno sottolineato come sia stata una piazza quattro Novembre, nel centro di Perugia, “piena, come da tempo non si vedeva” e primi “confortanti dati” sulle adesioni dei lavoratori allo sciopero Cgil e Uil in occasione della manifestazione regionale che si è svolta stamani nell’ambito dello sciopero per chiedere di alzare i salari, difendere pensioni e sanità pubblica ed estendere i diritti, ma soprattutto contro la manovra del governo Meloni. L’agitazione è stata accompagnata da una mobilitazione nella piazza principale del capoluogo umbro, riempita di bandiere dei due sindacati. Lo sciopero che, è stato sottolineato dal palco allestito accanto alla Fontana Maggiore, “non ferma il drammatico impoverimento di lavoratrici e lavoratori, non dà alcuna risposta all’emergenza salariale, peggiora la legge Fornero in materia di pensioni, affossa ulteriormente una sanità pubblica già in ginocchio”. Numerosi gli interventi, soprattutto con testimonianze di lavoratori di tutto il sistema produttivo umbro e non solo: sanità, trasporti, metalmeccanica, appalti, commercio, cooperazione sociale, ma anche studenti. Ad aprire gli interventi è stata la segretaria generale di Cgil Umbria, Maria Rita Paggio. «Da troppi anni – ha sottolineato – il salario dei lavoratori è diventato povero, ora e in Umbria ancora di più. C’è anche il tema delle pensioni e della salute, diritti costituzionali che non vengono oggi garantiti in Italia e nella nostra regione. Vogliamo risposte e le vogliamo vere”. Inevitabile anche il richiamo al diritto di sciopero. “Non ce lo faremo scippare – ha sottolineato Paggio – e il ministro Salvini non pensa di intimidirci perché lo sciopero è un diritto costituzionale e nessuno può permettersi di toccarlo”. Domanda su cui si è soffermato anche Santo Biondo, della segreteria nazionale Uil. “Il governo e il ministro possono precettare lo sciopero attaccando incostituzionalmente i lavoratori ma non possono fermare le piazze” ha detto.
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