I 600 euro della vergogna. Così trattano chi paga per chi non lavora

1 Aprile 2020
Lettura 2 min

di Giuseppe Longhin – Obbedienza civile.
Hai 25 anni. Fai un mutuo per comprarti una casa. Lavori duro per 10 o 15 anni è finisci di pagarla. È ora di cambiare vita, ti dici. La ipotechi e con i soldi ti apri una bella attività di Tacchi Dadi e Datteri. Hai altri 20 anni di mutuo ma continui a lavorare duro. Minimo dieci ore al giorno. Prendi meno dei tuoi collaboratori a cui paghi malattia, maternità, permessi, ferie ma a te non importa. Tu devi lavorare duro e in ferie non vai. Passano i 20 anni, ne hai 55 adesso.

Hai pagato centinaia di migliaia di euro di tasse ma non importa…finalmente guadagni. La tua attività vende all’estero e vende bene. Ti puoi togliere qualche soddisfazione. Poco importa se un anno prima hanno deciso di dare un reddito a chi non ha mai lavorato o non lavora. Cosa strana questa. Non te lo spieghi ma non importa.

Tu sei orgoglioso di esserti fatto da solo. Poi, un giorno, ti dicono che devi chiudere: la gente muore. Bisogna chiudere tutto e in fretta! Te lo dicono al sabato sera e ti permettono di andare in ufficio lunedì ma solo per chiudere, mi raccomando. Non si sa per quanto. Due o tre o forse quattro settimane. Chiudi. Chiudi e attendi direttive. Inizi a preoccuparti. Quando e come riapro? E nel frattempo chi paga i miei collaboratori? Hai sempre pensato prima a loro e ora? Attendi.

Poi si fanno sentire: puoi non pagare IVA e F24 il 16 marzo. Te lo dicono il 16 mattina ma poco importa. Bene! Ti aiuteranno. Questa è la dimostrazione che aspettavi. Sei più sereno. Non li senti più fino al 20 quando ti dicono che si sono sbagliati. Hanno bisogno della tua IVA e dell’F24. Paghi. Mi aiuteranno più avanti, pensi, ma no non si sentono più fino al 30 marzo quando ti dicono che ti daranno 600,00 euro una volta sola e poi nulla più. Seicento euro?

Ma no, saranno seimila, si sono sbagliati. Invece no, loro non sbagliano mai…sono 600,00 euro e non li danno mica a tutti. Li danno ai primi che li chiedono. Non si sa bene quanti siano i primi. Mille? Cinquemila? Non si sa. Ti dicono di collegarti, chiedere un codice che dovrai usare il giorno dopo ma…attenzione…devi essere tra i primi. Puoi farlo anche da solo, è semplice.

Il software non è ancora pronto ma loro non sbagliano mai e sanno già che sarà semplice. Arriva il giorno. Devi chiedere i tuoi 600,00 euro. È nel momento della richiesta, proprio in quel preciso momento, che ti ricordi di quelli che non hanno lavoro o non hanno mai lavorato e che percepiscono un reddito superiore ai tuoi 600,00 euro e da un anno, tutti i mesi, e tu, che hai lavorato duro tutta la vita e hai pagato tasse, malattia, maternità e ferie ai tuoi collaboratori ti devi umiliare chiedendo 600,00 euro una tantum. Pensi di rinunciare, che vadano in malora, ma poi ti ricordi che loro hanno sempre ragione e, anche stavolta, obbedisci.

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