Grana su assegno unico. Per l’Ue discrimina i cittadini

16 Novembre 2023
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 La Commissione europea ha deciso di inviare un parere motivato all’Italia per il mancato rispetto delle norme dell’Ue sul coordinamento della sicurezza sociale e sulla libera circolazione dei lavoratori. Nel marzo 2022, l’Italia ha introdotto un nuovo assegno familiare per figli a carico, secondo cui hanno diritto a ricevere questo beneficio solo le persone che risiedono da almeno due anni in Italia, e solo se vivono nella stessa famiglia dei loro figli. Secondo la Commissione, questa legislazione viola il diritto dell’Ue poiché non tratta i cittadini dell’Ue in modo equo, il che si configura come una discriminazione. Inoltre, il regolamento sul coordinamento della sicurezza sociale vieta qualsiasi requisito di residenza per ricevere prestazioni di sicurezza sociale come gli assegni familiari. Il presente parere motivato fa seguito a una lettera di costituzione in mora inviata all’Italia nel febbraio 2023.

L’Italia ha risposto a questa lettera nel giugno 2023. La Commissione ritiene che la risposta non risponda in modo soddisfacente alle sue preoccupazioni e ha ora deciso di inviare un parere motivato. L’Italia ha due mesi per rispondere e adottare le misure necessarie. In caso contrario, la Commissione potrà decidere di deferire il caso alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

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