Due provvedimenti per correre ai ripari “agli errori del passato”. Il primo per cambiare la governance del Pnrr, il secondo sul superbonus per imporre uno stop totale alla cessione del credito e allo sconto in fattura per i nuovi interventi (previste “specifiche deroghe per le operazioni gia’ in corso”). A sorpresa nel Consiglio dei ministri che si e’ tenuto nel pomeriggio di giovedì e’ stata inserita la norma legata alla misura introdotta dallo scorso esecutivo. “Dovevamo intervenire, si rischiava un buco enorme”, ha sottolineato la premier Giorgia Meloni collegata da casa causa influenza, senza nascondere il proprio rammarico per la decisione. Ballano 110 miliardi, si tratta di tre manovre finanziarie, occorre imporre uno stop, il ragionamento. “C’e’ qualcuno – ha osservato la premier secondo quanto apprende l’AGI – che e’ andato in giro dicendo che si potevano ristrutturare gratis i condomini, ma e’ stata una follia”. Il riferimento era all’ex presidente del Consiglio e ora presidente M5s, Giuseppe Conte. “Dobbiamo spiegarlo agli italiani, la colpa non e’ certo nostra”, ha rimarcato Meloni ricordando anche gli interventi in merito dell’ex premier Draghi. Ancora piu’ duro il ministro della Difesa Crosetto: “Se non interveniamo – la sua tesi in Cdm – si rischiano conseguenze sui mercati finanziari”. Perche’ – il ‘refrain’ del ministro dell’Economia Giorgetti in Consiglio dei ministri – si rischia di far morire lo Stato”. Nel Consiglio dei ministri tutti comunque hanno sottolineato l’esigenza di un confronto con tutti gli attori in campo per sciogliere i nodi sul tavolo. E infatti in conferenza stampa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano ha annunciato che il Governo incontrera’ lunedi’ le associazioni di categoria e le imprese sugli effetti del decreto legge odierno riguardante gli sconti in fattura e le cessioni del credito di imposta. “C’era stata una lievitazione dei crediti… Ahime’ nei governi precedenti era mancata una pianificazione e si e’ lasciato lievitare il numero dei crediti che era fuori controllo”, ha rimarcato il vicepremier Antonio Tajani.
“Sulla questione dell’acquisto dei crediti del SUPERBONUS la maggioranza sta andando in tilt e il governo si prepara a contraddire anche regioni guidate dalle stesse forze politiche che lo sostengono. A rimanere schiacciate da questa morsa rischiano di essere famiglie e imprese. Si può legittimamente essere critici sulla natura di questa misura agevolativa di cui tanto si è discusso, ma non si può consentire che a pagare le conseguenze di scelte politiche incerte e contraddittorie sia un intero comparto produttivo insieme a migliaia di onesti committenti che sulla possibilità di vendere i crediti hanno fatto legittimo affidamento. In merito al paventato stop totale alla cessione e allo sconto in fattura devono essere garantiti tutti gli interventi già in corso”. Così Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione.