“Il decreto sul Green pass per tutti i lavoratori sgombra il campo da ogni controversia”: lo ha affermato il professore di diritto del lavoro Pietro Ichino, ai microfoni del Tg Rai Fvg a margine del suo intervento a Pordenonelegge. I datori di lavoro controlleranno l’adempimento alla norma dei propri dipendenti, mentre per gli autonomi Ichino immagina controlli a campione da parte delle autorita’. C’e’ pero’ un errore secondo l’esperto di dinamiche del mondo del lavoro, e riguarda la sospensione che scatta dopo 5 giorni di mancata presentazione del certificato verde nel settore pubblico, quella stessa che invece nel privato va eseguita subito. Secondo Ichino, e’ in questa distinzione l’errore: “Non e’ giustificata e sara’ bene che in sede di conversione del decreto venga corretto questo errore” Per Ichino il decreto non si applica a chi lavora esclusivamente da remoto: “Dove invece si tratti del lavoro agile, disciplinato dalle legge 81 del 2017 la norma si applica perche’ c’e’ anche un segmento temporale in cui la prestazione si svolge in presenza”. Quanto alla possibilita’ che le aziende sotto i 15 dipendenti possano sostituire il lavoratore sospeso, Ichino e’ convinto che si tratti piu’ di un’opzione teorica che pratica: “La persona adatta a un determinato posto non la si sostituisce temporaneamente dall’oggi al domani: non e’ cosi’ facile. Non credo che questo accadra’ molto sovente”.

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